Van der Poel-Pogacar, Sanremo da brividi

La prima classica monumento è come sempre impronosticabile: le due stelle ci arrivano quasi a fari spenti, chance per Milan e Ganna

di ANGELO COSTA -
16 marzo 2024
Van der Poel-Pogacar, Sanremo da brividi

Van der Poel-Pogacar, Sanremo da brividi

Si può vincere una classica monumentale con una corsa sola sulle gambe o neppure quella? E’ ciò che la Milano-Sanremo chiede a un paio di fenomeni del momento, Pogacar e Van der Poel. Lo sloveno in questa stagione si è manifestato una sola volta, alle Strade Bianche, e ha fatto strage dei rivali, seminandoli a 81 chilometri dal traguardo. L’olandese, vincitore della passata edizione, è invece al debutto sull’asfalto, dopo un ricco inverno nel cross in cui ha vinto quasi tutto e confermato anche quel titolo iridato: di iniziare in Riviera l’ha già fatto un paio di anni fa, chiudendo al terzo posto. Entrambi abitualmente pedalano un piano sopra agli altri: già questo vale loro il pronostico.

Di puntare a fare centro non fa mistero Pogacar. "La Sanremo mi emoziona: vivo non lontano dall’arrivo (a Montecarlo, ndr), conosco bene percorso e salite. E’ una delle gare più difficili da vincere, mi piacerebbe tanto riuscirci", racconta lo sloveno, che negli ultimi giorni si è allenato spesso sui capi liguri. C’è curiosità sulla sua strategia di corsa: il sospetto è che Pogi non aspetti il trampolino finale del Poggio, a dieci chilometri dall’arrivo, ma si metta al lavoro già prima sulla Cipressa.

L’idea di vincere frulla in testa anche a Van der Poel, che in caso di bis stabilirebbe due primati: primo a conquistare una classica monumento al debutto e primo iridato del millennio a imporsi nella Classicissima, quarantun anni dopo Saronni. "Aver vinto un anno fa è un vantaggio, perché sai già cosa accadrà e toglie pressione. La Sanremo è la classica più dura da vincere perché chiunque può sorprenderti. Anche se tutti si aspettano che Pogacar parta da lontano, prevedo una gara che come lo scorso anno si deciderà sul Poggio. La mia tattica? Seguire gli altri", il proclama dell’olandesone.

Oltre che fra di loro, i due marziani della bici dovranno fare i conti con l’imprevedibilità di una corsa lunga (288 i chilometri da Pavia alla Riviera) e aperta a tutti: velocisti, fondisti, uomini da grandi giri. E pure a chi non è al top, come insegna la storia. Alla voce alternative si candidano in tanti: più di tutti il danese Pedersen, sei centri in stagione e una squadra tostissima accanto, e lo sloveno Mohoric, uno dei sette ex vincitori che ci riprova, a seguire Philipsen, Matthews, Stuijven e Laporte. Nel gruppo sognatori anche un paio di facce nostre, i campioni olimpici del quartetto Ganna e Milan: uno arriva dal secondo posto di un anno fa, l’altro da una Tirreno-Adriatico dove si è mostrato in grande spolvero. Vale anche per loro: se i due fenomeni non stritoleranno la corsa coi loro ritmi forsennati, possono giocarsela.

In tv. Diretta integrale dalle 9,50 su Eurosport e RaiPlay (Rai 2 dalle 14).

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