Vuelta 2024, tappa 12: vince Castrillo. Ordine d'arrivo e classifica generale

Lo spagnolo beffa gli altri compagni di fuga, tra cui Narvaez, Soler e Verona. Calma piatta tra i big, con O'Connor ancora in maglia rossa e oggi senza patemi

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
29 agosto 2024
Ben O'Connor (Ansa)

Ben O'Connor (Ansa)

Estacion de Montana de Manzaneda (Spagna), 29 agosto 2024 – La tappa 12 della Vuelta 2024 porta la carovana da Ourense Termal a Estacion de Montana de Manzaneda dopo 137,5 km. Sulla carta la frazione sembra molto promettente, con una sola salita ma di prima categoria e piazzata all'arrivo: invece, ancora una volta, la fuga la spunta sul gruppo, oggi molto passivo. I battistrada sono 10 e con nomi molto interessanti, tra cui Marc Soler, Jhonatan Narvaez e Carlos Verona, ma a spuntarla è il protagonista che non ti aspetti: Pablo Castrillo beffa gli altri, che arrivano alla spicciolata, regalandosi la prima vittoria in carriera e un risultato storico per la sua Equipo Kern Pharma, non esattamente una corazzata.

Tutto calmo invece tra i big della classifica generale, con Ben O'Connor che oggi può controllare la situazione senza correre rischi e soprattutto senza lasciare per strada altri frammenti del tesoretto di vantaggio accumulato con l'ormai famosa 'fuga bidone' dei giorni scorsi. Le scintille vere, per la verità, c'erano state prima dell'inizio della frazione tra la Decathlon AG2R La Mondiale Team della maglia rossa e l'EF Education-EasyPost: al centro della faida la caduta di ieri di Richard Carapaz, che aveva accusato Geoffrey Bouchard, (che sarà sanzionato con un cartellino giallo dall'Uci insieme ai compagni di squadra Victor Lafay e Bruno Armirail) di aver cagionato di proposito il tonfo con una spallata. Accuse pesantissime, seguite da quelle, rivolte ancora alla Decathlon AG2R La Mondiale Team, di aver effettuato un vero e proprio barrage per impedire ai rivali della maglia rossa, su tutti Primoz Roglic, di scattare. Insomma, se su strada lo spettacolo, almeno oggi, latita, davanti a microfoni e taccuini le squadre dei protagonisti più attesi se le danno di santa ragione, accendendo ulteriormente la tensione in vista dei prossimi giorni.

La tappa 13, la Lugo-Puerto de Ancares di 176 km, prevede altre salite in programma: per la precisione 4 GPM, di cui quello finale di prima categoria. La domanda è ormai d'obbligo: la spunterà ancora la fuga oppure stavolta il gruppo, nella figura degli elementi più rappresentativi, andrà a caccia di un acuto importante? Possibile che Roglic, a meno di altri barrage, provi a dare un'altra 'piccolata' a O'Connor per continuare a erodere il suo vantaggio e le sue certezze, oggi invece usciti indenni da una frazione-trappola rivelatasi molto più tranquilla del previsto.

La cronaca

 L'inizio di frazione, votato alla caccia alla fuga buona, è a dir poco scoppiettante: alla fine si forma l'attacco che fa il vuoto, che vede protagonisti Marc Soler (UAE Team Emirates), Oscar Rodriguez, Jhonatan Narvaez (Ineos Grenadiers), Mauri Vansevenant (T-Red-Quick-Step), Carlos Verona (Lidl-Trek), Mauro Schmid (Team Jayco AlUla), Louis Meintjes (Intermarché-Wanty), Max Poole (Team DSM-Firmenich PostNL), Harold Tejada (Astana Qazaqstan Team) e Pablo Castrillo (Equipo Kern Pharma), con Michael Woods (Israel-Premier Tech) e Laurens Huys (Arkéa-B&B Hotels) impegnati in un inseguimento forsennato prima di alzare bandiera bianca e farsi riassorbire dal gruppo. La situazione resta immutata, con i fuggitivi che arrivano a guadagnare anche oltre 10' di vantaggio sul gruppo, e sussulti non ce ne sono: il traguardo volante di Sas Penelas premia Vansevenant, che si prende anche 6'' di abbuono, con Verona e Tejada che mettono in carniere rispettivamente 4'' e 2'' di abbuono. Dopo tanta calma, per non dire noia, la situazione è destinata comunque a esplodere appena comincia la salita finale, quella che porta all'Estacion de Montana de Manzaneda (15,4 km con una pendenza media del 4,7% e massima del 12%).

Le due corse sono ormai parallele e ben definita: la prima vedrà i 10 battistrada lottare per il successo parziale, mentre la seconda vedrà protagonisti gli uomini in lotta per la classifica generale. Nella prima delle due corse parallele, la prima rasoiata la sferra Soler, subito rimontato da Narvaez. Accelera poi Verona, imitato in seguito da Castrillo, inseguito da Schmid: quest'ultimo viene poi raggiunto da Narvaez e Poole. Il terzetto diventa un quartetto quando si fa sotto Soler: tutti però sono ancora a caccia di Castrillo, che prosegue nella sua azione con fatica ma anche con efficacia. Lo spagnolo pregusta l'impresa, inseguito in solitaria da Poole: quest'ultimo deve arrendersi al successo di Castrillo, sulla carta il meno pericoloso del lotto dei battistrada, capace invece di mettere tutti nel sacco, trovando la sua prima vittoria in carriera. I riflettori si spostano sul gruppo dei migliori, dove per la verità il ritmo appare molto tranquillo complice una salita sì lunga ma dalle pendenze piuttosto pedalabili. E in effetti succede poco o nulla, a parte qualche scattino a ridosso della linea del traguardo: tutto che fa gioco alla maglia rossa Ben O'Connor (Decathlon AG2R La Mondiale Team), che oggi difende il simbolo del primato senza particolare ansie.

Ordine d'arrivo tappa 12 Vuelta 2024

1) Pablo Castrillo (EKP) in 3h36'12''

2) Max Poole (DFP) +8''

3) Marc Soler (UAD) +16''

4) Mauro Schmid (JAY) +23''

5) Jhonatan Narvaez (IGD) +34''

6) Mauri Vansevenant (SOQ) +40''

7) Harold Tejada (AST) +49''

8) Carlos Verona (LTK) +1'03''

9) Louis Meintjes (IWA) +1'14''

10) Oscar Rodriguez (IGD) +1'52''

Classifica generale Vuelta 2024

1) Ben O'Connor (DAT) in 47h37'35''

2) Primoz Roglic (RBH) +3'16''

3) Enric Mas (MOV) +3'58''

4) Richard Carapaz (EFE) +4'10''

5) Mikel Landa (SOQ) +4'40''

6) Carlos Rodriguez (IGD) +5'23''

7) Florian Lipowitz (RBH) +5'29''

8) Adam Yates (UAD) +5'30''

9) Felix Gall (DAT) +5'30'' 10) George Bennett (IPT) +5'46''

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