Vuelta 2024, tappa 15: impresa di Castrillo. Ordine d'arrivo e classifica generale

Lo spagnolo vince la sua seconda frazione, domando l'iconico Cuitu Negru. Roglic attacca O'Connor ma guadagna 'solo' 38 secondi, soffrendo nel finale contro Mas

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
1 settembre 2024
Pablo Castrillo (Ansa)

Pablo Castrillo (Ansa)

Valgrande-Pajares.Cuitu Negru (Spagna), 1 settembre 2024 – La tappa 15 della Vuelta 2024 porta la carovana da Infiesto a Valgrande-Pajares.Cuitu Negru dopo 143 km. L'arrivo sulla Cima Alberto Fernandez, lo sfortunato ciclista spagnolo morto in un incidente stradale quasi 40 anni fa al quale è dedicata la salita più dura della corsa iberica, non delude le aspettative e, quasi come un segno del destino, la vetta più iconica, nella nebbia totale, se la prende il nuovo enfant du pays Pablo Castrillo, bravo a liberarsi della compagnia tutt'altro che banale di Pavel Sivakov e soprattutto Aleksandr Vlasov sulle pendenze più arcigne. Sulle stesse rampe Primoz Roglic prova a sferrare la picconata definitiva a Ben O'Connor, che saggiamente sale del suo passo e limita i danni, perdendo solo 38'': un affare se si pensa ai timori della vigilia. La realtà è invece diversa, con lo stesso sloveno che è apparso meno pimpante dei giorni scorsi. Dopo la seconda e ultima giornata di riposo, che mai come ora arriva per tutti come manna dal cielo, la Vuelta 2024 ripartirà dalla tappa 16, la Luanco-Lagos de Covadonga di 181,5 km: dopo le fatiche odierne, i corridori dovranno ancora affrontare salite e per la precisione 2 GPM di prima categoria e uno, quello finale, di categoria speciale.

La cronaca

Il primo tentativo di fuga vede protagonisti Kasper Asgreen (T-Rex-Quick-Step), Marco Frigo, Riley Sheehan (Israel-Premier Tech), Jonas Gregaard (Lotto Dstny), Ion Izagirre (Cofidis), Pablo Castrillo (Equipo Kern Pharma), Max Poole (Team DSM-Firmenich PostNL) e Jay Vine (UAE Team Emirates), che passa per primo sull'Alto de la Colladiella (6,4 km con una pendenza media dell'8,2%). Nonostante la presenza di un suo uomo in fuga, questo tentativo non va bene all'UAE Team Emirates, che attacca con Pavel Sivakov (UAE Team Emirates), subito inseguito da Primoz Roglic (Red Bull-Bora-Hansgrohe). La situazione rientra e così parte un altro attacco, dove ci sono anche Gregaard, Izagirre, Sheehan e Castrillo: le new entry sono Louis Meintjes (Intermarché-Wanty), Marc Soler (UAE Team Emirates), Bruno Armirail (Decathlon AG2R La Mondiale Team) e Quentin Pacher (Groupama-FDJ), alle cui spalle la situazione è tutta ancora in divenire. Sull'Alto de Santo Emiliano (5,6 km con una pendenza media del 4,9%) infatti i drappelli si ricompattato e davanti arrivano anche Vine, che scollina ancora per primo, Frigo e Sivakov: con loro ci sono pure Oier Lazkano (Movistar Team), Valentin Paret-Peintre (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Stefan Kung (Groupama-FDJ), Jack Haig (Bahrain Victorious), Steven Kruijswijk (Visma-Lease a Bike), Aleksandr Vlasov e Daniel Felipe Martinez (Red Bull-Bora-Hansgrohe). Sul tratto in falsopiano il drappello dei battistrada si ingrossa ulteriormente grazie agli ingressi di Lorenzo Fortunato (Astana Qazaqstan Team), George Bennett (Israel-Premier Tech) e Oscar Rodriguez (Ineos Grenadiers). Fin dalle prime rampe del secondo passaggio sul PM Colladiella il plotoncino all'attacco comincia a perdere delle unità sotto la spinta del ritmo di Vine, che si prende anche questo GPM e i 6'' di abbuono, diventando la maglia a pois virtuale: con l'australiano sono rimasti i soli Sivakov (per lui 4'' di abbuoni), Vlasov (che incassa gli ultimi 2'' di abbuono), Pacher, Armirail, Kung e Castrillo. Il traguardo volante di Pola de Lena premia Sivakov, per la rabbia di Kung, che arriva solo terzo alle spalle di Vlasov. Intanto Roglic perde momentaneamente tempo dal gruppo a causa del cambio bici. La situazione rientra prima dell'inizio della salita di Valgrande-Pajares. Cuitu Negru (18,9 km con una pendenza media del 7,4% e massima del 24%): la prima vittima è Vine, che ha esaurito il suo lavoro, imitato da poi da Armirail, Pacher e Kung. Davanti restano dunque i soli Sivakov, Vlasov e Castrillo, che mantengono un buon margino di 2'45'' sul gruppo, guidato dalla T-Red-Quick-Step. E' il preludio alla fiammata di Mikel Landa (T-Red-Quick-Step), ben controllato dagli altri big, privi di Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale Team). Appena si va sulla parte più dura della salita, quella al 24%, a scattare davanti è Castrillo, sulla carta l'uomo più debole. In gruppo intanto comincia a lavorare Florian Lipowitz (Red Bull-Bora-Hansgrohe), con Ben O'Connor (Decathlon AG2R La Mondiale Team) che subito perde contatto: è l'antipasto dell'accelerata di Roglic, che punta sia a guadagnare quanto più possibile sulla maglia rossa sia a rimontare i battistrada. In realtà lo sloveno si pianta un po' e rubisce il rientro di Enric Mas (Movistar Team): davanti intanto arriva il via libera per il suo compagno di squadra Vlasov, che prova a riprendere Castrillo. Il russo ci riesce ma poi si pianta un attimo, spianando la strada allo scatto buono dello spagnolo, che trova la sua doppietta in questa Vuelta, prendendosi la tappa regina. La beffa per la Red Bull-Bora-Hansgrohe diventa doppia quando Roglic va in difficoltà, subendo il sorpasso di Mas: a sorridere è anche O'Connor, che cede solo 38'', molto meno di quanto temuto alla vigilia.

Ordine d'arrivo tappa 15 Vuelta 2024

1) Pablo Castrillo (EKP) in 3h45'51''

2) Aleksandr Vlasov (RBH) +12''

3) Pavel Sivakov (UAD) +31''

4) Enric Mas (MOV) +1'04''

5) Primoz Roglic (RBH) +1'04''

6) Mattias Skjelmose (LTK) +1'09''

7) Richard Carapaz (EFE) +1'13''

8) Sepp Kuss (TVL) +1'22''

9) Mikel Landa (SOQ) +1'27''

10) David Gaudu (GFC) +1'37''

Classifica generale Vuelta 2024

1) Ben O'Connor (DAT) in 60h19'22''

2) Primoz Roglic (RBH) +43''

3) Enric Mas (MOV) +2'23''

4) Richard Carapaz (EFE) +2'44''

5) Mikel Landa (SOQ) +3'05''

6) Florian Lipowitz (RBH) +4'33''

7) David Gaudu (GFC) +4'39''

8) Carlos Rodriguez (IGD) +4'40''

9) Mattias Skjelmose (LTK) +4'51''

10) Pavel Sivakov (UAD) +5'12''

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