Van der Poel e la borraccia lanciata da un tifoso durante la Roubaix: le reazioni
A 33,1 km dal traguardo l'olandese era stato colpito dal gesto di uno sconsiderato, che oggi si è consegnato, pentito, alla polizia belga

Mathieu Van Der Poel alla Parigi-Roubaix 2025 (Ansa)
Roma, 14 aprile 2025 - La scena non è esattamente inedita quando di mezzo c'è Mathieu Van Der Poel e la location è il Belgio, possibilmente nelle gare invernali di ciclocross nelle quali evidentemente si accende la parte meno sana della rivalità a distanza con Wout Van Aert. Sporadicamente però accade anche su strada, ed era successo nella recente E3 Saxo Classic 2025, altra corsa vinta: quel giorno l'olandese era stato 'accolto' dallo sputo di un 'tifoso', mentre nel fango del ciclocross la sostanza più gettonata èl la birra, se non qualcosa dal colore simile. Il figlio e nipote d'arte ha sempre incassato con stile, lasciando le indagini del caso agli organizzatori delle gare e alla polizia, ma quanto accaduto alla Parigi-Roubaix 2025, con il lancio di una borraccia piena, non poteva passare inosservato.
Cosa è accaduto: le reazioni di Van Der Poel, le indagini e il pentimento del 'tifoso'
Pungolato sull'argomento subito dopo l'exploit nel velodromo, Van Der Poel aveva chiaramente parlato di un tentato omicidio ai suoi danni, per il peso dell'oggetto tirato ai suoi danni, per la vicinanza e per le difficoltà già insite in una corsa in cui gran parte delle fortune (o delle sfortune) ruota intorno all'equilibrio. Ancora prima, sul web era partita una condanna unanime allo sconsiderato di turno, per individuare il quale si era mobilitata la gendarmeria nel silenzio invece degli organizzatori. Ci ha pensato il balordo in questione a chiudere la vicenda, consegnandosi alla polizia in Belgio, per la precisione a quella del mandamento di Mira, come confermato dalla procura delle Fiandre Occidentali.
Stando alla testata Het Nieuwsblad, l'uomo si è subito dichiarato pentito del gesto a suo dire commesso in un momento di follia, ma chissà che dietro al suo passo indietro non ci sia la paura per le lecite minacce di adire le vie legali da parte dell'Alpecin-Deceuninck e dello stesso Van Der Poel, che aveva parlato del lancio di un oggetto di un chilo. Insomma, c'erano e ci sono gli estremi per una denuncia per aggressione e lesioni, ma il pentimento dello sconsiderato potrebbe ribaltare tutto, o forse no, perché quanto accaduto a 33,1 km dal traguardo della Parigi-Roubaix 2025 non è né un fatto inedito e isolato né una leggerezza.
Il campanilismo tra Olanda e Belgio, con appunto Van Der Poel e Van Aert come emblemi di due fazioni di tifo opposto, sfocia spesso in atti deplorevoli, e la terza Classica Monumento dell'anno, seppur su suolo francese, si svolge a pochi chilometri dalle Fiandre: proprio l'origine presunta del colpevole del lancio della borraccia, tanto 'coraggioso' a cimentarsi in un gesto del genere, salvo poi confondersi tra la folla subito dopo, quanto poi evidentemente spaventato dalle minacce di denuncia da parte di Van Der Poel e della sua squadra. Tutto ciò però non ha guastato la festa dell'olandese, alla terza Parigi-Roubaix di fila, nonché all'ottava Monumento totale: una festa grande perché, come confessato proprio dal figlio di Adrie e nipote di Raymond Poulidor, la sua campagna di primavera di fatto finisce così, con il botto.
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