Freccia Vallone 2025, il riscatto di Pogacar: avversari demoliti. L'ordine d'arrivo
Lo sloveno torna a vincere dopo le recenti delusioni, su tutte quella alla Amstel Gold Race, il cui vincitore Skjelmose oggi salta per una caduta. Completano il podio Vauquelin e Pidcock, mentre Evenepoel è solo nono

Tadej Pogacar all'arrivo della Freccia-Vallone 2025
Huy (Belgio), 23 aprile 2025 - La campagna nelle Ardenne prosegue con la Freccia Vallone 2025, che ben prima dei botti finali vede Mattias Skjelmose, il vincitore dell'Amstel Gold Race 2025, abdicare per una caduta. Nessuno dunque metterà a referto quest'anno il complicatissimo en plein nel trittico, con il secondo atto che vede il successo di Tadej Pogacar, quasi una novità dopo le recentissime delusioni (si fa per dire): terzo posto alla Milano-Sanremo 2025, secondo posto alla Parigi-Roubaix 2025 e secondo posto, appunto, alla Amstel Gold Race 2025, scivolata via per una questione di meno di metà ruota. Lo sloveno non ci sta e torna a fare la voce grossa, stavolta senza strafare dalla distanza: meglio affidarsi al lavoro dei fidi gregari Brandon McNulty e Jan Christen (curiosamente caduto in precedenza ma bravissimo a tornare in sella), il giovanissimo svizzero voluto proprio dal campione iridato nella sua UAE Team Emirates-XRG. Esaurito il lavoro dei suoi uomini, sull'ultimo passaggio sul Mur de Huy e in particolare sul tratto più duro al 19% tocca proprio al protagonista più atteso, che stavolta lascia sul posto Remco Evenepoel, che chiuderà addirittura nono, con Kévin Vauquelin e Tom Pidcock a completare il podio di giornata. Stavolta niente da fare per gli 'umani', compresi gli italiani, con Davide Formolo, 16esimo, come migliore dei rappresentanti, per un digiuno che vede quindi il compianto Davide Rebellin come l'ultimo dei vincitori sull'albo d'oro di questa corsa.
La cronaca della gara
Il secondo atto del Trittico delle Ardenne è la Freccia Vallone 2025: 205,1 km da Ciney a Huy che partono con la consueta caccia alla fuga buona. Poco prima della prima cote di giornata, quella di Ver (1,4 km con una pendenza media del 4,6%), si forma subito la fuga buona, che vede protagonisti Artem Shmidt (Ineos Grenadiers), Simon Guglielmi (Arkéa-B&B Hotels), Cériel Desal (Wagner Bazin WB), Tom Paquot (Intermarché-Wanty) e Siebe Deweirdt (Team Flanders-Baloise). A sorpresa, ben prima della Cote de Petite Sommes (1,2 km con una pendenza media dell'8,5% e massima del 13,4%) la corsa si accende alle spalle dei battistrada: scattano Tobias Foss (Ineos Grenadiers) e Robert Stannard (Bahrain Victorious), che dopo un breve inseguimento riescono a raggiungere la fuga della prima ora. A provare poi l'assalto sono Fredrik Dversnes e Andreas Leknessund (Uno-X Mobility): i due agganciano Deweirdt, che aveva perso le ruote del drappello dei battistrada prima di essere inglobato e superato dal gruppo, nel quale scivola Jonas Koch (Red Bull-Bora-Hansgrohe). Anche Paquot perde contatto dalla fuga, che dopo la Cote d'Ereffe (2,1 km con una pendenza media del 5,5%) annovera Shmidt, Guglielmi, Desal, Stannard, Foss, Dversnes e Leknessund. Si passa poi alla Cote de Cherave (1,1 km con una pendenza media del 7,7%) e al Mur de Huy (1,2 km con una pendenza media del 9,7% e massima del 19%), che saranno decisivi nei successivi passaggi. La corsa entra in una fase di transizione: fuggitivi avanti di 1'10" rispetto al gruppo, che controlla la situazione in attesa del ritorno dei muri. Quando si torna sulla Cote d'Ereffe cambia ancora la geografia della fuga: si stacca Guglielmi, mentre il resto lo fa la Cote de Cherave, che toglie di mezzo Shmidt e Stannard, e sul Mur de Huy cade Desal. Nello stesso punto, nel gruppo, finisce sull'asfalto pure un potenziale vincitore come Mattias Skjelmose (Lidl-Trek): il fresco trionfatore dell'Amstel Gold Race 2025 lascia la corsa con forti dolori alla spalla destra, con il compagno di squadra Thibau Nys (Lidl-Trek) che sembra soffrire il freddo così come fatto in precedenza dal campione uscente Stephen Williams (Israel-PremierTech), che lascia la gara. Davanti intanto resta il terzetto tutto norvegese composto da Foss, Dversnes e Leknessund, ma ormai il gruppo è a una manciata di secondi di distanza: il plotone invece a sorpresa rallenta e dà nuova verve all'azione dei tre e una delle cause è anche il vento, che complica l'inseguimento. L'azione di Foss, Dversnes e Leknessund va a perdere consistenza sulla Cote d'Ereffe prima di esaurirsi definitivamente sulle prime rampe della Cote de Cherave: proprio in questo frangente un guaio meccanico toglie di mezzo George Bennett (Israel-PremierTech). Jan Christen (UAE Team Emirates-XRG), caduto in precedenza, alza il ritmo e screma il gruppo e non a caso saltano nomi importanti come Marc Hirschi (Tudor Pro Cycling Team) e Ben Tulett (Visma-Lease a Bike). E' il preludio dell'allungo in discesa di Tadej Pogacar (UAE Team Emirates-XRG), subito rintuzzato da Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step). Il botta e risposta tra i due favoritissimi crea una frattura nel drappello dei migliori, con Romain Grégoire (Groupama-FDJ) che si incarica dell'inseguimento per chiudere il buco. Tira ora Brandon McNulty (UAE Team Emirates-XRG) prima che la corsa arrivi nel decisivo passaggio finale sul Mur de Huy, ancora una volta l'arbitro della Freccia Vallone. Christen riprova a lanciare Pogacar e così è: lo sloveno sorpassa a velocità doppia Ben Healy (EF Education-Easy Post), che poi fa quasi da tappo agli altri migliori. Pogacar supera il tratto più duro, quello al 19%, e va a vincere in maniera perentoria, per distacco, lasciando stavolta a bocca asciutta un Evenepoel che resta pure fuori dal podio: a completarlo ci sono Kévin Vauquelin (Arkéa-B&B Hotels) e Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team).
Ordine d'arrivo Freccia Vallone 2025
1) Tadej Pogacar (UAD) in 4h50'15" 2) Kévin Vauquelin (ARK) +10" 3) Tom Pidcock (Q36) +12" 4) Lenny Martinez (TBV) +13" 5) Ben Healy (EFE) +13" 6) Santiago Buitrago (TBV) +16" 7) Romain Grégoire (GFC) +16" 8) Thibau Nys (LTK) +16" 9) Remco Evenepoel (SOQ) +16" 10) Mauro Schmid (JAY) +19"
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