F1 Gp Singapore, Leclerc è carico: “Pronti a lottare per la vittoria”

Il ferrarista a caccia della rivincita dopo il secondo posto di Baku. Fiducioso anche il compagno di squadra Carlos Sainz: “Voglio ripetere il successo dello scorso anno”. Verstappen: “Non sarà un weekend facile per la Red Bull”

19 settembre 2024
I piloti della Ferrari, Charles Leclerc e Carlos Sainz

I piloti della Ferrari, Charles Leclerc e Carlos Sainz

Singapore, 19 settembre 2024 – “Credo che anche su questa pista abbiamo il potenziale per fare bene e che possiamo lottare per la vittoria”. È un Charles Leclerc ottimista, e con voglia di rivincita dopo Baku, a esprimersi così in dichiarazioni riportate dal team Ferrari in vista del Gp di Singapore. La vittoria di Monza e il secondo posto in Azerbaigian non spingono però il monegasco a sbilanciarsi rispetto a una possibile rimonta in chiave mondiale. “Dobbiamo procedere gara per gara, perché se è vero che ci aspettiamo di essere competitivi qui, è anche vero che ad Austin dovremo verificare la bontà degli upgrade che abbiamo introdotto a Monza – spiega Leclerc –. Mi aspetto che McLaren sarà competitiva fino alla fine della stagione e che Red Bull recupererà prestazione presto, per cui credo che sarà un finale di campionato interessante. Ma è meglio non crearsi troppe aspettative: per il titolo costruttori penso che ci siano più chance perché in questa stagione siamo quasi sempre riusciti a massimizzare il risultato e questo ci ha permesso di restare in lotta nonostante qualche gara al di sotto delle attese”. Leclerc interviene anche sul caso delle ali flessibili della McLaren su cui è tornata a esprimersi anche la Fia: “Credo che l'ala posteriore della McLaren sia una cosa controversa. Ma credo che Vasseur possa essere più specifico ed entrare maggiormente nel dettaglio della questione rispetto a quanto possa fare io”.

Un caso ancora aperto quello delle ali della McLaren, che ha portato la Federazione internazionale a tornare sulla questione spigando che “sta monitorando attentamente la flessibilità della carrozzeria di tutte le vetture e si riserva il diritto di chiedere ai team di apportare modifiche in qualsiasi momento della stagione. Tuttavia, se un team supera con successo tutti i test di deflessione e rispetta regole e direttive tecniche, sarà considerato conforme e non saranno prese ulteriori misure”.

Sainz vuole il bis a Singapore

"Ho fatto simulatore, come sempre, ma ho anche riguardato per filo e per segno come abbiamo gestito la corsa lo scorso anno. L'obiettivo è chiaro: ripeterci", Carlos Sainz racconta come si è preparato al Gran premio di Singapore che inizierà venerdì con le prime prove libere. Lo spagnolo, vincitore un anno fa, si sente pronto per un weekend al massimo: "A differenza di quella di Baku, la pista di Marina Bay mi piace davvero tanto. Non vedo l'ora di scendere in pista per verificare il nostro livello di competitività. Su questo circuito è importante girare il più possibile per prendere confidenza con il circuito e poi bisogna prepararsi per la qualifica perché la posizione sulla griglia di partenza può fare la differenza tra giocarsi la vittoria e doversi accontentare di un piazzamento", le parole del ferrarista. "Una volta ancora la cura dei dettagli potrà fare la differenza e noi ci stiamo preparando per questo weekend nella maniera migliore".

Verstappen: “Non sarà un weekend facile”

"So che non sarà il nostro weekend più semplice, lo dico chiaramente, ma abbiamo esaminato cosa potevamo fare meglio a Baku e mi auguro che quanto fatto abbia stabilizzato un po’ di più la macchina. Baku è stata positiva per identificare problemi della vettura e lavorarci”. Max Verstappen, solo quinto in Azerbaigian, si aspetta di più dalla sua Red Bull a Singapore, consapevole che “Piastri sta facendo un gran lavoro, la McLaren è forte e tocca a noi ora rendere la macchina più veloce. Tornando a Oscar, sta vivendo un ottimo momento”. “Sugli avvallamenti e sui cordoli la macchina non è forte - le parole del campione del mondo, a secco di vittorie ormai da sette gare – ma speriamo si sia stabilizzata. Sono fiducioso che si possa fare un lavoro migliore dello scorso anno”, quando l'olandese giunse quinto. Verstappen parla anche del nuovo ruolo attribuito in Red Bull a Gianpiero Lambiase, promosso Head of Racing, pur restando il suo ingegnere di pista: “Il suo nuovo incarico non cambia nulla per me, è una ridistribuzione di ruoli e già prima faceva di più del compito che spetta all'ingegnere di pista. Per me non cambia nulla”.

Piastri: “Non penso al titolo”

"Non penso al campionato piloti, sono fuori dalla lotta a meno che non succeda qualcosa di folle. Voglio solo mantenere la testa del mondiale costruttori". Queste le parole del pilota della McLaren Oscar Piastri alla vigilia del weekend di Singapore. "Il campionato piloti? Non ci penso molto, nonostante io non sia matematicamente fuori – dice Piastri –. Dovrei fare dieci o più punti in più di Verstappen ogni weekend, dovrebbero succedere molti imprevisti per tante gare di seguito. Ovviamente io darò il massimo, cercando di vincere ogni gara, ma di sicuro non mi illudo di essere in lotta per il campionato a meno che non succeda qualcosa di folle. Nella mia testa l'obiettivo resta mantenere la testa sul campionato costruttori. L'ala posteriore? Io posso solo dire che è legale e se passa tutti i test così com'è stato per noi allora tutto è a posto".

Hamilton contro il numero 1 della Fia

A scaldare poi il paddock a Singapore ci pensa Lewis Hamilton che non è d'accordo con il presidente della Fia Mohammed Ben Sulayem, a proposito delle troppe parolacce dei piloti nel corso dei team radio durante i weekend di gara. "Dobbiamo differenziare il nostro sport dalla musica rap – aveva detto il n.1 Fia –. Noi non siamo rapper, eppure quante volte al minuto i piloti dicono parolacce? Noi non siano così, è una cosa che fanno i rapper...”. Esternazioni che non sono piaciute al futuro pilota della Ferrari: “Sicuramente penso che ci siano troppe parolacce, e che con le sanzioni, la gente smetterà. Ma non mi piace come ha espresso questo concetto. Il paragone con i rapper era molto stereotipato. Se si pensa che molti rapper sono neri, è come dire: 'Noi non siamo come loro’. Quindi penso che la scelta di parole sia stata sbagliata e che ci sia stato un elemento razziale. Anche se sono d'accordo sul concetto di ripulire un po’ il linguaggio”.

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