Formula 1, Vasseur a ruota libera: “Leclerc vive per la Ferrari”

Intervista al team principal della Rossa: “A Montecarlo è stata una vittoria di squadra, ormai ce la giochiamo con Red Bull e McLaren”

di LEO TURRINI
30 maggio 2024
Frederic Vasseur con Charles Leclerc

Frederic Vasseur con Charles Leclerc

«Adrian Newey? Io sono una persona educata, nei box parlo con tutti. Ma non mi esprimo sull’argomento perché rispetto la mia squadra, chi sta lavorando adesso in Ferrari e per la Ferrari. In assoluto, il gruppo viene prima di qualunque individuo».

Fred Vasseur è un bel tipo. Io lo chiamo affettuosamente Giocondo perché la Francia, in cambio del capolavoro di Leonardo, ci ha mandato qui questo manager perennemente sorridente. L’impresa di Leclerc a Montecarlo, venuta a coincidere con il compleanno del nostro Giocondo, ha restituito il sorriso a milioni di fans della Signora in Rosso. Ma adesso è il momento di guardare avanti, come il connazionale di Jean Todt ha ribadito durante una conversazione con noi scribacchini. T shirt, una foto di Ciccio Ascari come sfondo ed eccolo qua, il Vasseur pensiero.

Brindisi. «Ho voluto festeggiare il trionfo di Monaco con i dipendenti del reparto corse. Ho detto loro che il risultato è figlio del contributo di tutti. Nessuno escluso».

Crescita. «A me interessa un progresso costante, continuo. A Montecarlo abbiamo vissuto il week end perfetto e sono stato felice per Charles, sapevo quanto fosse importante per lui tornare a vincere e farlo a casa sua. Ma questo è solo un passaggio, è una tappa di un percorso che deve continuare».

Carletto. «Non è una novità che sia veloce. A me la cosa che piace di più di Leclerc è la sua capacità di essere un uomo del team. Ha sempre supportato la squadra anche quando le cose non andavano bene. E questo è un aspetto fondamentale della sua personalità».

Sainz. «Prima che cominciasse il campionato gli ho detto che le nostre strade si sarebbero separate. Lui ha risposto che fin quando sarebbe stato al servizio della Scuderia avrebbe sempre dato il massimo. E lo sta facendo».

Hamilton. «No, non parlo con lui della Ferrari del 2025! Non sarebbe corretto nei confronti suoi e della Mercedes. Non penso avrà problemi con Leclerc: se daremo loro una buona macchina, si stimoleranno a vicenda. Vedrete, funzionerà».

2026. «Lewis e Charles saranno con noi anche nel 2026, quando cambieranno i regolamenti tecnici. Sarà una F1 nella quale il motore conterà più del telaio, sfida interessante per tutti».

Elkann. «Il presidente era nel Principato e ovviamente era felicissimo. Lui condivide il nostro target: migliorare in ogni aspetto, dalle strategie ai cambi gomme agli sviluppi della vettura. Abbiamo un piano e lo stiamo portando avanti».

Mentalità. «Un anno fa eravamo quasi sempre competitivi in qualifica ma poi pativamo sul passo gara. Adesso abbiamo spostato il focus sulla domenica, sul Gran Premio. Se andate a vedere gli esiti di Miami, Imola e Montecarlo, vi renderete conto che tra noi, Red Bull e McLaren le differenze sono minime, per meno di un decimo puoi passare dal primo al sesto posto!»

Sviluppi. «A Imola abbiamo portato il primo pacchetto di aggiornamenti. Più avanti ne arriverà un altro, ma non ha senso da parte mia dare scadenze».

Obiettivo. «Non parlo di titolo e nemmeno di gare da vincere. Siamo lì, lavoriamo per ottenere il meglio. Ora c’è il Canada, pista da accelerazioni e brusche frenate. Sono d’accordo con chi dice che in generale sarà più indicativa la gara di Barcellona, un tracciato che valuta l’intera monoposto. Ci stiamo dando da fare per essere pronti».

Ps. Visto che Fred continua a non biascicare una parola d’italiano, mi toccherà chiedere a John Elkann di trovargli un bravo insegnante della lingua di Dante.

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