Gp di Monaco, le pagelle di Leo Turrini: Leclerc weekend perfetto, Max a vuoto

Piastri, destinazione campione. E Sainz sfiora una magica doppietta

di LEO TURRINI -
26 maggio 2024
AUTO-F1-PRIX-MON

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Monaco, 26 maggio 2024 – 10 LECLERC. Il giorno più bello sua carriera. Finalmente spezza il tabù sull’asfalto di casa sua e lo fa al culmine di un week end perfetto. In gara gli basta amministrare, ma il capolavoro del sabato rimarrà nella memoria di chi ama la Ferrari (e l’automobilismo). Non si aggiudicava un Gran Premio da quasi due anni, dietro l’angolo è in arrivo Hamilton, eppure togliere Carletto dal cuore dei fans del Cavallino sarà impossibile. Grazie e alla prossima.

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9 VASSEUR. Sale sul palco della premiazione per la prima volta e se lo merita pure lui. La sua gestione ha restituito alla Signora in Rosso una identità lontana dai brutti ricordi. Esemplare è stato il lavoro di tutta la squadra.

9 ELKANN. D’accordo, a leggere le cronache ha altro cui pensare. Ma anche per il presidente è la prima vittoria nel Principato. E forse ha ascoltato chi gli suggeriva di mostrarsi più empatico: bello il gesto di andare, prima del Gran Premio, a stringere la mano nel box a tutti i meccanici. Visto che porta buono, lo rifaccia.

9 PIASTRI. Gli manca ormai solo il gradino più alto del podio, anche se in carriera una Sprint Race l’ha conquistata. È stato costantemente davanti al compagno di squadra Norris, che non è esattamente uno fermo. È destinato a diventare un campione.

8 SAINZ. Gli fosse riuscito il sorpasso su Piastri al primo Start, sarebbe stata una doppietta Rossa. Invece fora e la giuria lo salva rimettendolo al terzo posto. Dopo, fa il suo.

8 GRACE. La Principessa moglie di Ranieri merita di essere qui ricordata per segnalare una cosa sulla quale forse è venuto il momento di riflettere: con le monoposto di oggi, così lunghe e così larghe, ha ancora senso far correre la Formula Uno a Montecarlo?

8 MINI’. È il ragazzo siciliano che ha vinto nel Principato la gara di Formula Tre, iscrivendo il suo nome in un prestigioso albo d’oro. Sta crescendo con una gradualità mancata invece a Kimi Antonelli, lanciato subito in Formula Due. Chissà chi ha ragione.

6 VERSTAPPEN. Capita anche ai migliori. La Red Bull smette di essere irresistibile sin dal sabato e lui si incavola di brutto. Poi la gara lo annoia, anche perché non è abituato a confondersi con gli altri. Vincerà di nuovo il Mondiale, salvo sorprese. Ma se lo dovrà sudare…

3 OCON. Un vecchio detto sostiene che per ogni pilota il primo rivale è il compagno di squadra. È vero, ma lui sta esagerando: quello che ha fatto ai danni di Gasly, altro driver Alpine, è francamente inammissibile.

2 PEREZ. Innocente nella dinamica dell’incidente durante il primo giro, però è anche vero che non doveva essere lì. Il flop nelle qualifiche è la spia di un disagio che potrebbe preludere ad un licenziamento a fine stagione. Forse in Red Bull si stanno stufando del messicano. Anzi, senza forse.

0 MAGNUSSEN. Ma darsi una regolata no? Recidivo nella propensione all’eccesso di aggressività, combina un disastro all’inizio ai danni di Perez e del collega di lavoro Hulkenberg. Fatelo smettere! La Haas ha una quantità industriale di problemi, sabato è stata sanzionata per irregolarità tecniche, ma magari sarebbe il caso di concedere un lungo periodo di riposo al bizzarro nordico. Di sicuro al suo posto il ragazzino Bearman, scuola Ferrari, ridurrebbe il tasso di pericolosità in pista…

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