Pagelle F1 Gp Brasile, Verstappen come Senna. Leclerc salva la Ferrari

Il campione del mondo è protagonista di una gara incredibile. Norris bocciato e il sogno del titolo è quasi sfumato. Super Alpine

di LEO TURRINI -
3 novembre 2024
Max Verstappen celebra la vittoria in Brasile

Max Verstappen celebra la vittoria in Brasile

San Paolo, 3 novembre 2024 – Max Verstappen vince il Gran premio del Brasile. Una prestazione incredibile per il campione del mondo della Red Bull che allunga le mani sul quarto titolo mondiale. Male Norris, Leclerc quinto con la Ferrari. Super Alpine con Ocon e Gasly sul podio.

Pagelle Gp Brasile

10 e lode VERSTAPPEN. E che gli vuoi dire? Parte dalla diciassettesima casella, è sull’orlo del precipizio e trionfa invece guidando con il gomito fuori. Il re del bagnato esalta la sua sensibilità al volante. È uno della pasta di Senna e di Schumi: nel momento più duro della stagione, dopo una qualifica sfortunatissima, si inventa un capolavoro. E tanti saluti a Lando Norris.

10 OCON. Già giubilato da Flavio Briatore, regala alla Alpine un clamoroso secondo posto. Vive per un po’ anche le emozioni del leader. Un pilota ritrovato, un buon acquisto per la Haas 2025.

8 BRIATORE. Vabbè, magari ha inciso pure la fortuna ma Flavione evidentemente se la va a cercare. Doppio podio per il manager italiano del brand Renault. Un risultato che può essere il segnale di una svolta.

7 LECLERC. Non impeccabile nell’arco del weekend, patisce parecchio i limiti di assetto della Ferrari sul bagnato. Ma è lui a tenere acceso il fuoco del sogno iridato costruttori, precedendo entrambe le McLaren sul traguardo.

6 VASSEUR. Al netto degli errori di Sainz era lui il primo ad aspettarsi una Rossa più competitiva. Il meteo pazzo spariglia le carte del Cavallino. Alla fine aritmeticamente il risultato è accettabile ma ora bisogna tornare a vincere.

5 NORRIS. Roba da andare dallo psicologo. Parte davanti con Verstappen in coda e finisce malinconicamente dietro. La dea bendata non gli è amica ma sbaglia anche lui. E il Mondiale se ne va, direzione Olanda.

4 SAINZ. Forse in Messico ha esagerato con i festeggiamenti a base di tequila. Scherzi a parte, la sua domenica brasiliano è da film horror. Va a sbattere sia in qualifica che in gara. Deludente.

4 HAMILTON. Se potesse il Baronetto abbandonerebbe la Mercedes seduta stante. Ormai non ha più fiducia nel team argentato e l’inevitabile carenza di motivazioni fa il resto. Mettiamola così: sta risparmiando energie per la Rossa.

4 COLAPINTO. Il talento c’è tutto e su questo non si discute. Ma al nuovo idolo della Pampa manca fatalmente l’esperienza e si vede: il botto in regime di safety car suona come un invito a non esagerare, in F1 c’è sempre da imparare.

3 BIN SULAYEM. Il presidente della federazione internazionale dovrebbe spiegarci perché è tanto attento alle parolacce dei drivers mentre la Fia da’ la sua approvazione al nuovo manto stradale di Interlagos, rovinosamente inadeguato. Mah.

0 STROLL. Guidare in circostanze estreme certamente è difficile per tutti e si è visto durante le qualifiche. Ma solo il figlio del proprietario della Aston Martin è riuscito nell’impresa di non completare il giro di ricognizione. Purtroppo non da oggi anche in F1 i soldi contano più del merito. Peccato.

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