Gp Ungheria, la Ferrari sogna lo sgambetto alla Red Bull. Quella gara del 1989 che fa sperare
Leclerc e Sainz cercano di sorprendere Verstappen in un circuito sulla carta favorevole alla SF23: 34 anni fa Mansell riuscì a vincere la corsa in una stagione dominata dalla McLaren di Senna e Prost
Nel 1989 Nigel Mansell, al volante della Ferrari, vinse contro tutti i pronostici il Gran Premio di Ungheria. Era quella una stagione dominata dalla McLaren di Senna e di Prost, più o meno in stile Red Bull 2023. Unica vera differenza, Ayrton ed Alain si equivalevano, mentre Max Verstappen è troppo superiore al compagno Checo Perez.
Domanda numero uno: riuscirà la Rossa di Leclerc e Sainz a somigliare alla Rossa antica di Mansell? Risposta: molto improbabile. Anche se è vero, come ha ben spiegato Fred Vasseur, che tra i circuiti ancora da affrontare quello magiaro sulla carta è favorevole alla bizzarra SF23, che rimane una macchina malinconicamente inferiore a tutte le aspettative dello scorso inverno
Domanda numero due: ma Perez avrà un sussulto di dignità oppure un’altra volta si lascerà asfaltare da Super Max? Qui la risposta coinvolge indirettamente Mister Come Back, alias Daniel Ricciardo. A Budapest l’oriundo australiano torna sulla griglia di partenza. Stufi di aspettare i progressi di De Vries, i Bibitari hanno spedito l’ex partner di Verstappen sulla Alpha Tauri, il team satellite.
Ricciardo ha deluso molto nelle stagioni spese tra Renault e McLaren. Ha comunque vinto a Monza nel 2021, ma forte è stata la sensazione di un declino. La Red Bull, con la quale era stato a lungo protagonista, lo ha ripescato come pilota di riserva. Ora gli restituisce l’emozione da Gp e l’australiano già ha detto di puntare al…volante di Perez. Il messicano farà bene a svegliarsi, in Ungheria .
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