Hamilton in crisi: il Baronetto fatica a tenere il passo di Leclerc in Ferrari
Hamilton ammette le difficoltà dopo il GP di Gedda, mentre Leclerc brilla. La frustrazione del campione del mondo.

Hamilton ammette le difficoltà dopo il GP di Gedda, mentre Leclerc brilla. La frustrazione del campione del mondo.
Salvate il soldato Hamilton. O meglio: bisogna che il Baronetto si salvi da solo. Con l’aiuto della Scuderia, per carità. Ma dopo Gedda tutti ammettono, Lewis per primo, che la Ferrari, oltre ad una macchina modesta, ha pure un altro problema.
Cioè il rendimento di un sette volte campione del mondo che prende sistematicamente paga da Leclerc. E a colpire è la dimensione del flop: in Arabia Saudita Hamilton ha tagliato il traguardo mezzo minuto dopo il collega di lavoro!
La cosa peggiore è che una soluzione non si intravvede. Soprattutto a sentire il diretto interessato. Che ha persino sussurrato: "Forse mi servirebbe un trapianto di cervello".
Depresso. Insomma, la luna di miele è finita da un pezzo. Il lampo nella Sprint Race di Shanghai non ha squarciato le tenebre.
Dopo il settimo posto di Gedda, Lewis ha manifestato il suo accorato disappunto. Venato di rassegnazione. Ed è appunto la rassegnazione, almeno apparente, a colpire.
In negativo.
Giù. Ecco il suo sfogo, che a freddo fa ancora più effetto: "È stato orribile, per niente gradevole. Con l’auto scivolavo ovunque. Nel primo stint ho avuto tanto sovrasterzo e la macchina non girava, con un degrado enorme. Nel secondo stint ho trovato un bilanciamento lievemente migliore, ma mancava il passo…"
"Perché sono messo così mentre Leclerc, cui faccio i complimenti, va sul podio? Non so dare risposta. Sto faticando a sentire la macchina sotto di me. Ma niente di specifico, non c’è nulla che mi porti a dire: ‘ecco, ho capito, è questo è il problema’."
"Quindi pure a Miami credo che sarò in difficoltà. Non so per quanto ancora continuerò a faticare, ma è una grande frustrazione. Leclerc? Beh, lui guida per la Ferrari da tanto tempo, quindi sicuramente la conosce molto bene. Nei dati che abbiamo c’è tanto da vedere. Onestamente, sono più lento nelle curve. Io e Charles privilegiamo assetti leggermente diversi. Devo guardare se il suo è l’assetto che la macchina preferisce. Sono sincero: il suo lato del box sta sicuramente facendo un lavoro migliore. E per ora non ho una soluzione. Andrà così anche per il resto dell’anno. Sarà doloroso".
Occhio che qui mancano ancora diciannove Gran Premi…
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