La Cina non è Rossa, Ferrari squalificata
Leclerc ed Hamilton quinti e sesti al traguardo, poi la clamorosa decisione per irregolarità nel peso e nell’usura del fondo della vettura

Leclerc ed Hamilton quinti e sesti al traguardo, poi la clamorosa decisione per irregolarità nel peso e nell’usura del fondo della vettura
Non piove sul bagnato: grandina. Leclerc squalificato, Hamilton squalificato. Entrambe le Rosse sono risultate irregolari al momento dei controlli post Gran Premio. Non ci sono precedenti nella storia del Cavallino: nel 1999 in Malesia Irvine e Schumacher furono tolti dall’ordine d’arrivo causa deflettori, ma in appello la sanzione venne annullata. Di più: in oltre settant’anni di F1, solo una volta un team ha avuto entrambe le sue auto squalificate. Capitò alla Renault in Giappone nel 2019 per una faccenda di freni.
Insomma, è un record alla rovescia, una brutta figura di cui certo Fred Vasseur non andrà fiero, per usare un eufemismo.
L’ammissione. La Ferrari si è presa signorilmente la colpa del disastro, che è quindi un capolavoro di autolesionismo. Così recita il comunicato della Scuderia: "In seguito ai controlli post gara della Fia entrambe le nostre macchine non sono risultate conformi ai regolamenti per ragioni diverse. La macchina di Leclerc è risultata sottopeso di un kg e quella di Hamilton aveva un’usura eccessiva del pattino posteriore. Charles aveva adottato una strategia di un solo pit stop per questa gara e l’usura delle gomme era troppo alta causando la situazione di sottopeso. Riguardo alla vettura di Hamilton abbiamo valutato male di poco l’usura. Non c’era nessuna ricerca di vantaggi. Impareremo da quello che è successo qui a Shanghai per essere sicuri di non fare gli stessi errori di nuovo. Ovviamente non era il modo in cui volevamo che andasse il fine settimana in Cina, né per noi stessi, né per i nostri fan che ci sostengono sempre".
Vabbè.
La sentenza. A questo punto, parola ai giudici federali: "La vettura 16 è stata pesata dal Delegato Tecnico Fia e entrambe le bilance hanno mostrato lo stesso risultato di 799 kg (il limite è appunto 800, ndr) dopo il consueto scarico del carburante e la sostituzione dell’ala anteriore rotta e la taratura di entrambe le bilance è stata confermata e testimoniata dalla squadra".
Ancora: "Il pattino del fondo della vettura 44 è stato misurato ed è risultato di 8,6 mm (lato sinistro), 8,6 mm (linea centrale della carrozza) e 8,5 mm (lato destro) e questo è inferiore allo spessore minimo di 9 mm specificato nell’Articolo 3.5.9 del Regolamento Tecnico. Durante l’audizione il rappresentante del team ha confermato che la misurazione è corretta".
Amen.
Il mistero. Ora, sono tranquillamente in grado di escludere la mala fede: gli ingegneri della Ferrari non stavano cercando di imbrogliare, non intendevano aggirare il regolamento.
La causa del doppio autogol è invece figlia di un grave limite della SF25: la macchina è instabile, c’è sempre il problema della altezza da terra, il passaggio a un nuovo schema di sospensione anteriore rispetto all’anno passato ha fin qui alterato i parametri di riferimento. Ciò spiega anche la crescente frustrazione di Leclerc e Hamilton, alle prese con una vettura troppo spesso imprevedibile.
Ed è un bel guaio.
I punti. C’è poi la conseguenza immediata della figuraccia: un doppio zero pesantissimo per la classifica dei costruttori. Pur avendo vinto la Sprint Race, dopo due gare la Ferrari ha appena 17 punti. Come la Williams. E questo non è un complimento. La Red Bull ne ha 36, la Mercedes di Antonelli 57, la McLaren 78. Nella classifica piloti Norris ha 35 punti di vantaggio su Hamilton e 36 su Leclerc.
Come si scrive disastro in cinese?
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