“Max Verstappen è ai livelli dei più grandi”. Riccardo Patrese e il sogno proibito in rosso

L’ex pilota è stato l’ultimo italiano a sfiorare il mondiale: “Rimpianto Ferrari”

di LEO TURRINI -
15 settembre 2023
Riccardo Patrese con il figlio Lorenzo, che corre nelle categorie a ruote coperte

Riccardo Patrese con il figlio Lorenzo, che corre nelle categorie a ruote coperte

"La Formula Uno di oggi è ovviamente diversissima da quella della mia era. Ma in una cosa è rimasta uguale: ogni epoca ha il suo fuoriclasse e questa è l’epoca di Max Verstappen…"

Settanta anni fa, nel 1953, Ciccio Ascari si laureava campione del mondo con la Ferrari. Da allora, nessun pilota italiano è stato capace di imitarlo. L’ultimo ad andare vicino all’impresa fu Riccardo Patrese. Nel 1992.

"Guidavo una Williams stellare e solo il mio compagno, il grande Nigel Mansell, fece meglio di me. Oggi nemmeno abbiamo un italiano in pista…"

Come mai?

"In generale, per un ragazzo costruire una carriera con sbocco nei Gran Premi costa una follia".

Anche per uno che si chiama Patrese?

"Anche! Mio figlio Lorenzo corre, è bravo, vince pure, ma ha scelto le macchine a ruote coperte. In questo week end gareggia a Valencia, in Spagna".

Con papà accanto.

"Per forza, è minorenne, non ha la patente, faccio da autista!".

Magari Lorenzo diventa come Verstappen, altro figlio d’arte.

"Beh, io ero più forte di Verstappen senior! Scherzi a parte, mi piace sognare che il ragazzo un giorno possa competere a Le Mans su una Ferrari".

Quella mai avuta dal genitore in F1, dal 1977 al 1993.

"Eh, ci andai vicino. Il Vecchio mi stimava e mi seguiva, per il 1979 erano stati fatti dei discorsi, ma poi Gilles Villeneuve si mise a vincere e finì lì".

È un rimpianto grosso?

"Sicuro. Nel 1979 Scheckter con la Rossa vinse il titolo. Potevo esserci io!"

Adesso vince solo l’olandese.

"Eh, io ho corso con Lauda e con Gilles, ho sfidato Senna, Prost e Mansell e sono stato compagno di Schumi…"

E allora?

"Allora Verstappen è a livello di questi miti del passato. È ancora molto giovane ma è un maestro, punto e basta".

Ha anche una gran macchina.

"Sicuro, però pure ai miei tempi se guidavi una carretta il titolo te lo scordavi. Piuttosto, tocca ai rivali alzare il livello".

Questa Ferrari ci fa soffrire.

"Tanto. L’altra sera ero a Maranello per un incontro pubblico e ho toccato con mano la frustrazione dei tifosi. Ma è vietato rassegnarsi, non è lo stile Ferrari".

A Patrese questa Formula Uno post moderna piace?

"Sì e no. Non mi piacciono i troppi divieti imposti ai piloti. I tracks limits, le penalizzazioni se involontariamente rallenti qualcuno in pista, le sanzioni se tenti una manovra audace. Vincerebbe comunque Verstappen, ma chi guida si divertirebbe di più e idem chi guarda il Gran Premio…"

In pista. Oggi a Singapore prove libere (alle 11,30 e alle 15, diretta Sky) di un Gran Premio che come al solito ha in Max Verstappen il favorito assoluto.

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