Vasseur cala i due assi: “Hamilton sa già cosa fare. Leclerc vuole vincere”
Il team principal Ferrari e il Dream Team: “Il 18 febbraio saremo a Londra, il 19 presenteremo la macchina a Fiorano”. Intanto la Red Bull scarica Perez
“Io non credo proprio che avere Hamilton e Leclerc in lizza contemporaneamente per il Mondiale sia un problema. Anzi, se mi permette lo considero un vantaggio…”
Tutto quello che avreste voluto sapere sulla Ferrari e non avete mai osato chiedere. Non a me, che conto zero. Ma a Fred Vasseur, che con la Rossa ha appena sfiorato il titolo costruttori. Abbiamo trascorso un po’ di tempo assieme, con tanta altra gente, al Natale della Rossa. Lui mi chiama Jack Nicholson, io lo chiamo Gerard Depardieu: giusto per dire che ci sentiamo sulla stessa barca.
Anche se il timone gli spetta in esclusiva. Adesso le risposte di Depardieu, pardon, Vasseur.
Hamilton. “Eh, tutti a chiedermi come farò a gestire lui e Leclerc! Ma scusate, forse è stato facile gestire Carletto e Carlitos? A volte hanno pure litigato, ma ci sta. A Sainz dobbiamo gratitudine, è stato esemplare in un contesto non semplice. Leclerc è diventato più bravo a gestire la macchina, è cresciuto. In realtà e in generale io sono convinto che l’emulazione sia uno stimolo. Per migliorare tutti assieme, serve sfidarsi. Lewis e Charles vogliono lottare tra loro per primo e secondo posto, non per decimo e undicesimo. Che c’è di male?…”
Il sogno. “Non ho fatto fatica a convincere Hamilton a sposare la Ferrari. Io e lui siamo amici da oltre vent’anni. Sapevo sin dal 2004 che per lui Maranello era un obiettivo, un traguardo naturale. Ad un certo punto noi eravamo pronti, con un progetto competitivo. Mi ha detto subito sì. Viene per vincere. Leclerc vuole vincere. Io voglio vincere. Non vedo contraddizioni…”
No show. “Tutti continuano a domandarmi: quando arriva Lewis, quando lo presentate al popolo? Ma cos’è, uno scherzo? Mica abbiamo preso un promettente debuttante! Hamilton non lo presentiamo proprio, lo show non ci interessa. Appena possibile a gennaio andrà in pista con una vecchia monoposto, per prendere confidenza con l’ambiente. Lui non ha bisogno di niente, non gli serve fare esperienza, lui è Lewis Hamilton, in Mercedes nel finale ha avuto problemi in qualifica ma ha anche vinto, non sono minimamente preoccupato a proposito del suo talento e delle sue motivazioni…”
Le date. “Quindi il 18 febbraio saremo a Londra per lo show multimediale di tutti i team insieme, ma il 19 presenteremo la nostra vettura a Fiorano, ci teniamo alla tradizione. Che rischi ci siamo presi nel progetto? Li scoprirete alla prima gara del campionato. Cosa mi aspetto? Eh, mica ci vuole Einstein…”
Favoriti? “Amico mio, io me ne frego di essere il favorito a febbraio. Le cose stanno così: ci sono quattro team sullo stesso livello. Noi, la McLaren, la Red Bull (che ieri ha ufficializzato la separazione da Perez, al suo posto il giovane Lawson, ndr), la Mercedes. Sarà ancora così ed è bellissimo per la popolarità della F1. Tra le quattro squadre le differenze sono minime, questione di centesimi, di differenza di rendimento tra pista e pista. Sarà fondamentale evitare alti e bassi, non soffrire di noie tecniche, eccetera. Ci faremo trovare pronti…”
Dettagli. “Sono banale, ma a decidere saranno i dettagli. Dal 2024 abbiamo imparato una cosa: la stagione è lunghissima, mai mollare. A primavera la Red Bull pareva dominante, poi tra i costruttori è arrivata appena terza ed è stata salvata dal talento di Verstappen. Ergo per noi sarà fondamentale partire forte, nel 2026 ci saranno regole nuove, io non ho alcuna voglia di dirottare risorse sul futuro in anticipo, perché spero nel titolo nel 2025…”
Squadra. “È vero, da quando sono arrivato in Ferrari, a gennaio 2023, ho cambiato tante cose. E sono contento di averlo fatto! Non dico che da qui in avanti tutto resterà com’è, non avrebbe senso. Noi siamo aperti al resto del mondo, cerchiamo di sempre di migliorare, non smetteremo di farlo. Se serviranno altri innesti da fuori, ci saranno. Non conta il passaporto, ma la preparazione. La nostra cultura è l’ossessione per lo sviluppo…”
Memoria. “Non dirmi che il 2024 è stato perfetto per noi perché non è vero. Ok, siamo passati da una a cinque vittorie, abbiamo moltiplicato i podi e i punti, ma ce ne sono mancati 14 per diventare campioni del mondo. Dunque sono contento, ma non felice! Al gruppo chiedo di conservare la stessa mentalità: nelle difficoltà abbiamo reagito e mai c’è stato scaricabarile all’interno della squadra…”
La lingua. “Hamilton ha detto che sta studiando l’italiano? Boh, io purtroppo ancora non lo parlo! Consigli da dargli per l’Italia? Di non mettere su pancia come ho fatto io però è vegano e il problema non si pone. Altro da aggiungere?”
Oui, Fred. Bon Noël, cioè Buon Natale. A te, a Leclerc, a Hamilton e a tutti gli innamorati della Ferrari.
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