I fenomeni del settore giovanile. La Dea ha un altro baby talento. Tutti pazzi per Samuel Inacio Pià
Sul 15enne e figlio d’arte ci sono gli occhi dei top club: piace al Manchester United al Liverpool e al Psg.

La Dea ha un altro baby talento. Tutti pazzi per Samuel Inacio Pià
Non ci sono solo i tre giovani gioielli della prima squadra, Scalvini, Ruggeri e Carnesecchi, a far gola ai top team. L’Atalanta, nel proprio settore giovanile, ha un baby fenomeno che piace a mezza Europa, è Samuel Inacio Pia’, trequartista nato nell’aprile del 2008, appena 15 anni e mezzo, ma già protagonista con la squadra under 17 e con la nazionale azzurra under 17. Il nome racconta la sua storia di figlio e nipote d’arte: suo padre, Inacio Pia’, attaccante brasiliano classe 1982,approdato appena 14enne nel settore giovanile nerazzurro a metà anni ‘90, in serie A con la Dea dal 2001, è stato protagonista di una buona carriera in A con diverse stagioni a Napoli, ma anche al Catania e al Torino. E lo zio Joelson ha giocato tra serie B e C, vestendo anche la maglia dell’AlbinoLeffe.
Dal Brasile a Bergamo, dove Inacio Pia’ è rimasto a vivere e dove i suoi ex compagni di una celebre nidiata d’oro del vivaio atalantino, quella dei Vavassori’s boys, i ‘ragazzi del Vava’ (tra di loro c’era anche Luca Percassi), ovvero Bellini, Pinardi, Lorenzi, Pelizzoli e Rolando Bianchi, oggi sono tutti impegnati come allenatori o dirigenti nel settore giovanile nerazzurro. In una staffetta generazionale tra ragazzi bergamaschi, che prima sono stati allievi (a loro volta di altri ex atalantini come appunto Vavassori o come Prandelli) nella Cantera di Zingonia e oggi da 40enni insegnano calcio e valori ai giovani talenti.
Come Samuel Inacio, passato dall’oratorio di Mapello al nerazzurro da bambino, protagonista di una crescita che lo ha portato già in azzurro e a finire nei radar dei top club. Per lui si parla di un interessamento del Manchester United, che nel 2020 investi’ 30 milioni per avere dall’Atalanta il 18enne ivoriano Amad Diallo, altro gioiello cresciuto a Zingonia, ma anche del Liverpool o del Paris St Germain. Nulla di nuovo per la Dea, abituata a ricevere proposte faraoniche per ragazzi 1617enni: succedeva qualche anno fa anche per Kulusevski o per Bastoni, entrambi venduti appena 18enni, rispettivamente alla Juventus e all’Inter per 35 e 25 milioni. Del resto questa è la storia, e il dna, dell’Atalanta, da Scirea a Donadoni, passando per tanti altri talenti (non tutti poi diventati campioni) come Morfeo, Tacchinardi, Donati o Dalla Bona, fino ai più recenti Caldara, Conti e Gagliardini, tutti venduti a Juventus, Inter o Milan per cifre importanti.
E oltre alla stellina di Samuel Inacio ci sono tanti altri ragazzi che stanno già facendo gola ai top club: il 18enne laterale destro Marco Palestra sta giocando titolare in serie C con la squadra under23 e la settimana scorsa ha segnato il suo primo gol da professionista contro l’AlbinoLeffe. Mentre il 17enne centrocampista brianzolo Leonardo Mendicino ha già esordito anche lui in C ed è stato convocato in serie A da Gasperini e attualmente è in nazionale under 18, dove vengono regolarmente convocati anche altri 17enni nerazzurri come Andrea Bonanomi, Federico Ragnoli Galli, Gabriel Ramaj e Lorenzo Riccio. Fabrizio Carcano
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