Bagnaia da urlo, controsorpasso mondiale. Ascolta i consigli di Vale e vola: +18 su Martin

Gp d’Indonesia, Pecco rimonta dalla 13esima posizione e approfitta della caduta di Jorge: la vittoria del riscatto. Super Aprilia, Vinales è lì .

di RICCARDO GALLI
16 ottobre 2023
Bagnaia da urlo, controsorpasso mondiale. Ascolta i consigli di Vale e vola: +18 su Martin

Bagnaia da urlo, controsorpasso mondiale. Ascolta i consigli di Vale e vola: +18 su Martin

MOTOGP

Pecco is back. Lì, sul gradino più pregiato del podio. E lassù, in testa alla classifica mondiale (con un margine di 18 punti), da dove era stato disarcionato appena 24 ore prima, da Jorge Martin. Aveva il fuoco negli occhi Bagnaia, colpito e affondato nei primi due giorni del Gp dell’Indonesia.

Era andato tutto storto. Il venerdì, il sabato, le qualifiche, la Sprint. Tutto storto e quindi da correggere in fretta. Subito. E così è stato.

Bagnaia ha vinto la gara che lo rilancia a re della stagione. Ha lottato, ha rimediato a una griglia di partenza da incubo (posizione numero 13) con uno scatto da tigre, ha messo dietro un Vinales formato gigante con un’Aprilia che gara dopo gara continua a mettere in fila sensazioni importanti e meravigliose.

Il resto, poi, tutto il resto lo ha fatto da solo Martin con la Ducati marchiata Pramac. Martin che sabato aveva scalato il mondo prendendosi la testa del Mondiale e che ieri era stato capace di una partenza spettacolare e decisiva. Tutto bello, tutto anche meritato (perché Martin è e rimane un pilota fortissimo), ma poi qualcosa si è spento. E Jorge è andato giù con la sua Desmo in modo incredibile. Troppa sicurezza di avere ormai (era in fuga) la gara in mano e di schizzare avanti nella classifica? Oppure le gomme iniziavano a dare segni di stanchezza e lui non lo aveva capito? Fatto sta che Martin è scivolato, ruzzolato, nella ghiaia e ha consegnato a Pecco una tranquillità di gestione della corsa che Bagnaia non aveva più da tempo.

"Dovevo stare più attento, ma è andata così. Mi spiace, l’errore è stato grosso perché ero primo con quasi tre secondi", è l’analisi con cui Martin, quasi chiede scusa al suo team. Al numero uno di Pramac, Campinoti, a chi insomma era convinto che in Indonesia, il risultato di Martin avrebbe avuto il valore di una sorta di opzione sul Mondiale.

Da Martin a Bagnaia. Parole opposte, con Pecco che grida in faccia a tutti la soddisfazione per aver ritrovato il risultato e...

"Dopo quello che era accaduto a Barcellona – sottolinea – ne abbiamo passate tante, quindi c’era davvero bisogno di un risultato così. Abbiamo lottato tantissimo e non mi sono trovato bene in diverse situazioni".

Certo, la rabbia e la delusione di sabato dopo le qualifiche e la Sprnt hanno messo per la prima volta in mostra il lato meno... sereno di Bagnaia. Anche questo un modo per confermarsi il più forte?

"Mi ha fatto bene – chiude Bagnaia – sfogarmi appena finita la Sprint, mi ha fatto bene parlare con la squadra, con la mia famiglia, con Valentino, con Domizia (la fidanzata ndr) e con tutti quanti. Soprattutto Domizia mi cazzia sempre quando vede che magari non riesco a dare il massimo e mi è servito tutto... Fa bene parlare con chi ti vuole bene e sta vicino, mentre altri... altri hanno tirato troppo in fretta conclusioni sul mio rendimento e su di me".

La domenica dell’Indonesia, si è chiusa con un lungo applauso del team di Vale, il Mooney-Vr46 a Bezzecchi, quinto, sei giorni dopo l’intervento chirurgico alla spalla.

Va tutto male invece a Luca Marini, colpito e affondato da uno sciagurato Binder. "Credo dovrà chiedermi scusa – parole di Luca – per come mi ha rovinato una gara in cui avrei saputo fare la mia parte".

E per chiudere si torna a Vinales, che i è presentato sul podio... mascherato da Batman, con una Batmoto, l’Aprilia, unica capace di dare davvero del filo da torcere alla Ducati.

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