Bagnaia e Martin, una poltrona per due

Pecco vince in Thailandia davanti a Jorge: solo loro possono prendersi il titolo dopo la caduta di Marquez. Ducati sul trono costruttori

di RICCARDO GALLI -
28 ottobre 2024
Bagnaia e Martin, una poltrona per due

Sopra Jorge Martin e Pecco Bagnaia si congratulano a fine gara, a destra la caduta di Marc Marquez

Punto primo: Bagnaia ha vinto una gara pazzesca. Ha tenuto a distanza e reso fragile (fino alla caduta) Marc Marquez e non ha concesso a Martin la minima possibilità di sfruttare una scia e provare a batterlo. Punto secondo: la super vittoria in Thailandia è la nona del 2024 firmata da Pecco e porta a Borgo Panigale il titolo di miglior team 2024. Roba da record. Punto terzo: il vantaggio del pilota Pramac scende da 22 a 17 punti. Bagnaia, insomma, gli ha rosicchiato cinque lunghezze, ma a due tappe dalla fine del Mondiale, Martin può concretamente iniziare a gestire le ultime Sprint e le ultime gare per diventare il numero uno.

E’ questo il riassunto del Gp della Thailandia. Gp che Bagnaia ha chiuso e portato a casa con una personalità impressionanti. "E dire – racconta la sua gara Pecco – che dopo il warm up del mattino ero molto preoccupato. Pioveva e non avevo sentito l’assetto giusto. Poi i ragazzi della squadra sono stati fantastici. Hanno fatto un lavoro fantastico e dedico a loro questo successo. Sono felicissimo – rilancia –. La corsa al titolo? Con Martin la battaglia finirà solo a Valencia. Per me era importantissimo vincere questa gara, guadagnare qualcosa... E comunque a chi aveva qualche dubbio che stavolta avrei vinto io, dico: non bisogna mai dubitare del campione del Mondo".

Un messaggio per chi non lo vede più con il numero uno sulla carena nel 2025? Di sicuro, da ieri e con due Sprint e due gare da correre, la matematica dice questo: se Bagnaia vincesse tutte e quattro le volte e Martin fosse sempre secondo (appunto come in Thailandia) il titolo sarà di Jorge con 507 punti contro i 502 di Pecco.

Pioveva forte sulla pista della Thailandia. E Bagnaia _ proprio come Martin _ sembra sorpreso soprattutto di una cosa: "Non credevo si potesse andare così forte anche sul bagnato. Siamo stati tutti velocissimi. Ecco perché non è stata una corsa semplice".

Concetto, questo, che proprio il pilota Pramac rilancia con forza. "Ero partito molto bene, ma poi ho iniziato a correre troppi rischi. Ho cercato di recuperare il più possibile su Bagnaia, ma alla fine ha scelto di tenermi stretto il secondo posto. Tenermi la posizione e non buttare via punti che mi permettono di rimanere davanti nella classifica mondiale con un buon vantaggio".

Dunque, Bagnaia è stato perfetto, Martin non ha sbagliato nulla, mentre Marquez è ricaduto nella trappola del suo voler strafare. A metà gara, dopo un paio di affondi assolutamente spettacolari alla prima posizione di Bagnaia, Marc ha perso la moto ed è finito nella ghiaia. Un errore, quello del pilota del team Gresini che da una parte lo toglie matematicamente dai calcoli della corsa al titolo e allo stesso tempo mette in luce quel ‘voler troppo’ che sta condizionando il ritorno di Marquez fra i grandi protagonisti della MotoGp.

In sintesi: sfortunato (e caduto) Bastianini, bravissimo il giovane Acosta salito sul podio dopo aver bacchettato Miller, eccellente Di Giannantonio (quarto) che ieri ha chiuso la sua stagione e volerà in Italia per l’intervento chirurgico, lasciando la sua Ducati Vr46 a Iannone.

Il verdetto. E ieri, la Moto2 ha celebrato il nuovo campione del Mondo, il giapponese Ogura (Mt Helmets).

In Moto3 ottimo podio, secondo posto, di Lunetta (Sic58).

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