Bagnaia, Marquez, Viñales: tutti giù per terra. Martin fa festa con Bastianini e Acosta

Scontro tra Pecco e Marc, ne approfitta Jorge. La Ducati ufficiale comunque sorride grazie al secondo posto del romagnolo

di RICCARDO GALLI -
25 marzo 2024
Bagnaia, Marquez, Viñales: tutti giù per terra. Martin fa festa con Bastianini e Acosta

Bagnaia, Marquez, Viñales: tutti giù per terra. Martin fa festa con Bastianini e Acosta

Il "tutti giù per terra" inizia proprio sul bello. Quando – a una manciata di giri dalla fine del Gp del Portogallo – cominciava la battaglia. Quella vera. Certo, non per creare problemi a Martin che stava andandosi a prendere la gara senze se e senza ma. Dietro però poteva succedere di tutto. E in effetti di tutto è successo.

Scena uno: Marquez decide di andare a prendersi la posizione di Bagnaia. Lo incalza, prova a infilarlo all’interno di un curvone, ma non stacca. Resta lì a un centimetro dalla coscia sinistra di Pecco che per un istante perde la traiettoria e accende il patatrac. Giù Marc con la sua Ducati Gresini e giù anche Bagnaia con la Desmo ufficiale: un disastro.

Scena numero due: ’last lap’ indica lo score della gara, ovvero ultimo giro. E Viñales (meritatissimo secondo alle spalle di Martin) che fa? Si muove sulla sella, agita una gamba, finisce sul verde a bordo pista e poi a terra. Incredibile. Zero punti anche per Maverick e Aprilia nella disperazione. Che cosa è successo? Motore rotto prima del ruzzolone fuori pista. Allarme.

Dunque, volendo riassumere le follìe del Gp di Portimao: domenica devastante per Bagnaia, Marquez e Viñales. Ma domenica esaltante per il vincitore della Ducati Pramac, Martin, che viene accolto dalla bandiera a scacchi sventolata da Mourinho. Per Bastianini, secondo e con il morale a mille. E giornata da fuochi d’artificio anche per il baby Acosta, detto lo Squalo, che si prende un podio magico e promettente.

Ma torniamo al botto fra Marquez e Bagnaia. La prima, inevitabile, espressione di tutti è stata: ci siamo. Inizia la battaglia fra i due ’galli’ della Ducati. Possibile? Di sicuro la commissione sicurezza della Dorna ha voluto rivedere l’incidente con attenzione, poi ha deciso di parlare con i due piloti. Infine, ha stabilito che il contatto è stato un semplice "incidente di gara". Ovvero che può capitare ovunque a chiuque corra in pista a 300 all’ora, anche se non si fossero chiamati Bagnaia e Marquez.

"Sono particolarmente dispiaciuto perché un conto è fare uno zero per colpa tua, un altro in questo modo: così ti girano – il primo commento di Pecco –. È stato un incidente di gara. Me lo aspettavo: ci sono situazioni e situazioni, si poteva fare poco. Ci sarebbe mancata solo una penalizzazione a mio carico. Mi dispiace particolarmente".

Pecco riparte dal Portogallo a testa bassa e arrabbiato. Ma tant’è. E in ogni caso il suo Gp, forse tutto il suo weekend non è stato proprio il massimo della vita.

Sotto i tacchi anche il morale di Marquez che nell’incidente ha pure accusato qualche dolorino. Pesa tantissimo lo zero punti con cui ha chiusto il Gp, anche se la stagione è lunghissima. Marc ha lottato a testa bassa. Dal primo giro. Macinando sorpassi e rispondendo agli assalti degli avversari. Poi il contatto con quell’impercettibile fuori traiettoria di Pecco.

Il resto della giornata di Portimao racconta della domenica in chiaroscuro di Bezzecchi (Pertamina-Vr46) che ha chiuso sesto e il doppio incubo di Morbidelli della Pramac (fuori dopo la prima curva) e Luca Marini che sta soffrendo da matti l’ambientamento nel mondo Honda.

Le altre classi. Ovunque è stato predominio spagnolo. In Moto3 con il trionfo di Holgado (GasGas Ktm), su un podio tutto targato Spagna e completato da Rueda (Red Bull) e Ortola (MT).

Lo spagnolo Canet (Fantic) ha invece vinto la gara della Moto2.

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