Bulega, l’oro del predestinato. Vince alla prima in Superbike, a Phillip Island un podio tricolore. Quattro anni dopo, Iannone c’è

Successo del pilota reggiano al debutto nella classe regina delle moto derivate: oggi alle 6 la seconda sfida. Dietro Locatelli è terzo l’abruzzese, al rientro dopo lo stop per doping: per la gioia della fidanzata Elodie.

di RICCARDO GALLLI -
25 febbraio 2024
Vince alla prima in Superbike, a Phillip Island un podio tricolore. Quattro anni dopo, Iannone c’è

Vince alla prima in Superbike, a Phillip Island un podio tricolore. Quattro anni dopo, Iannone c’è

I suoi eroi? Mica gente qualunque. Macché. Uno si chiama Valentino Rossi, l’altro Zlatan Ibrahimovic. Ragazzi (no, non chiamateli, ex) abituati a vincere. Sempre e comunque.

Proprio come ha fatto lui, Nicolò Bulega che ha deciso di mettere la firma sulla sua prima gara-1 al debutto nel Mondiale Superbike (stamattina alle 6 gara2, replica alle 14 su Tv8). Anzi, a voler esere precisi, proprio per seguire l’istinto dei suoi eroi, Vale e Ibra. Bulega nel suo giorno da rookie nella Sbk si è portato a casa tutto: pole, gara e anche il giro più veloce sulla pista australiana di Phillip Island, accendendo la maxi-festa del team Aruba Racing. Rooki-show, Nicolò. Come quando Vale, il suo idolo, saltò dalla prima classe 500 alla prima MotoGp e vinse subito.

Bulega è stato un fenomeno, ha spinto come una matto la sua Ducati Panigale, e raccontato una storia che si spinge decisamente oltre il risultato, semplice ma straordinario, della vittoria alla prima apparizione sul palcoscenico della Superbike.

Una storia tutta italiana. Italianissima, con l’inno di Mameli che ha monopolizzato il podio di Phillip Island, accendendo i riflettori anche su altre storie, oltre appunto quella di Nicolò. Che dire di Iannone. Terzo, in una corsa che deciderà un Mondiale. Terzo, dopo essere stato quattro anni a guardare. A soffrire. A pensare che prima o poi, la squalifica si sarebbe messa da parte per far tornare a sorridere il pilota. Iannone è già un fulmine. Iannone si sente forte la sua emozione si è portata dietro (oltre che l’amore con e per Elodie, con lui in Australia) una sorta di rivalsa incredibile.

Questa: nel 2019 il suo ultimo giro di pista prima dello stop perm doping, fu proprio a Phillip Island, n MotoGp. E proprio a Phillip Island, quattro anni dopo, Andrea, con la Ducati del team Go Eleven) ha deciso che i sogni potevano ricominciare.

Bulega, Iannone e in mezzo Andrea Locatelli. Terzo italiano sul podio, un altro pilota che con la Yamaha del team Pata, è pronto a vivere un’annata bella e speciale. Possibilmente vincente.

Vincente come Bulega e i suoi eroi Valentino e Zlatan. Bulega che si è presentato al Mondiale Superbike già da... campione del Mondo, sia chiaro.

Nel 2023, è stato lui a consegnare al team Aruba Racing il titolo di numero uno nella categoria Supersport. Lui con il numero 11 stampato sul cupolino, lo stesso che si portava dietro papà Davide nelle sue sfide nel Mondiale Supersport alla fine degli anni novanta.

Bulega è forte. E allo stesso tempo un ragazzo per bene. Ha il sorriso di chi vuole vincere e stupire. Il sorriso che può mettere in moto un Mondiale Superbike unico. Divertente e spettacolare. Soprattutto per l’Italia.

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