Dall’Igna ha due assi nella manica. "Marquez in Ducati, che emozione. Lui e Bagnaia sanno come si vince»
Il direttore generale della Squadra corse di Borgo Panigale accende i riflettori sul Mondiale che verrà "Difficile far meglio dei 14 podi completamente nostri del 2024. Un’esaltazione di tutto il lavoro fatto".
C’è il campione del Mondo, Jorge Martin e con lui Pecco Bagnaia, Marc Marquez ("sono felice di essere qui e iniziare un’avventura straordinaria"), Enea Bastianini. Ci sono poi i piloti della Superbike, Bautista e Bulega e con loro anche Alessandro Lupino, che ha portato a Ducati il titolo italiano nel motocross.
Alle spalle una slide rossa, racconta e sottolinea i numeri incredibili del 2024 di Borgo Panigale. Numeri da sballo come 19 gare su 20 vinte in MotoGp o quei 14 podi tutti e solo segnati da moto e piloti Ducati. L’ad Claudio Domenicali apre con orgoglio la serata di ‘Campioni in festa’ e poi tocca a Gigi Dall’Igna raccontare la stagione appena finita e accendere i riflettori sul Mondiale che verrà.
Dall’Igna, cerchiamo il nome più corretto da dare al 2024 Ducati: qual è la definizione più giusta?
"Sono un tipo di poche parole, perché preferisco far parlare i fatti. Ma il 2024 è stato un anno
semplicemente strepitoso, andato oltre le più rosee aspettative. Quando abbiamo chiuso il 2023 avevo detto che sarebbe stato difficile ripetersi e invece… è successo un qualcosa di incredibile".
Quindi siamo di nuovo lì, cosa si dovrà fare per andare oltre? Per fare ancora meglio?
"Mi viene da rispondere che sarà un anno irripetibile e se rileggo i numeri del 2024 davvero non so su quale accendere di più i riflettori. Anzi, uno di questi numeri mi regala emozioni esaltanti".
Quale?
"Quel 14 accanto ai podi su cui sono viste solo nostre moto. Pensare che per 14 volte Ducati non ha fatto salire sul podio marchi avversari è straordinario. E poi…".
Poi?
"In Thailandia, nella Sprint il trenino di otto Ducati nelle prime otto posizioni. Tutte le nostre moto davanti e gli altri a rincorrere. E’ stato come certificare il potere del nostro marchio, del
nostro lavoro".
Numeri a parte, l’orgoglio rosso di Dall’Igna in cos’altro si riflette al meglio?
"Diciamo così: Ducati ha vinto grazie alla sua velocità, alla sua tecnologia, ma anche e soprattutto alla sua sportività".
Ovvero?
"Abbiamo lasciato che i nostri piloti se la giocassero fino alla fine senza giochi di squadra, senza che ci fossero interferenze, o penalizzazioni per qualcuno. I piloti Ducati sono tutti forti, molto
forti, e sarebbe stato un errore creare un qualcosa che avrebbe potuto condizionare la lotta per il titolo".
A proposito di giochi di squadra, è pronto a gestire la coppia d’oro Bagnaia-Marquez?
"Si tratta di due grandi campioni. Di due piloti che sanno di poter essere i numeri uno. Vederli e averli insieme è molto bello".
Che effetto le ha fatto, a Barcellona, nei primi test 2025, vedere Marquez sulla Rossa?
"Bella sensazione, no? Marquez è un campione e vederlo girare sulla nostra moto è ciò che volevamo".
In che cosa Pecco e Marc sono diversi?
"Uno è più staccatore e l’altro percorre di più in centro curva. Ma sono soprattutto due che sanno cosa serve per vincere un campionato del mondo".
Buon divertimento.
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