Il segreto di Santini. "Donne su due ruote, stiamo arrivando»

Entusiasmo e personalità. Professionalità e obiettivi: Giorgia Santini porta tutto questo nella Federazione Motociclistica Italiana. Lo ha sempre portato, è...

di RICCARDO GALLI
26 marzo 2025
Giorgia Santini tra Pecco Bagnaia e Copioli

Giorgia Santini tra Pecco Bagnaia e Copioli

Entusiasmo e personalità. Professionalità e obiettivi: Giorgia Santini porta tutto questo nella Federazione Motociclistica Italiana. Lo ha sempre portato, è vero, ma da oggi un po’ di più. Già, perché Santini, 45 anni, è il nuovo segretario generale della Federazione. Il primo segretario donna.

Santini, come è nata la sua avventura nel motociclismo? "Casualmente, proprio come un’avventura. Durante la preparazione dell’esame di diritto amministrativo studiai l’autonomia del sistema sportivo. Da lì la voglia di approfondire argomenti che alimentavano una forte passione: diritto e sport. Nel 2006 iniziai uno stage nella FMI".

Che cosa fa il Segretario Generale? "Ho una funzione centrale nella gestione federale. Il mio ruolo include la supervisione amministrativa e gestionale, il coordinamento delle attività interne e del personale, il supporto al presidente e al Consiglio federale nell’attuazione delle strategie della FMI. È un mestiere che non ti insegna nessuno, ma ho avuto modo di seguire per 20 anni il mio predecessore, Alberto Rinaldelli, esempio di estrema professionalità e dedizione al lavoro".

Il presidente Copioli che cosa rappresenta per lei? "È un punto di riferimento fondamentale per me e per la FMI. Da quando sono arrivata in Federazione c’è sempre stato, mi ha visto crescere e nel frattempo è cresciuto anche lui, essendo al vertice del sistema sportivo nazionale (come membro di Giunta Coni) ed internazionale (come vice Presidente della Federazione Internazionale). Sono onorata di lavorare al suo fianco".

Prima donna in questo ruolo: ci credeva? "E’ un onore poter ricoprire questo ruolo. La FMI ha dimostrato di guardare alla professionalità, senza distinzioni di genere. Il mondo dello sport, come tanti altri ambiti, sta evolvendo verso una maggiore inclusività, e credo che sia fondamentale continuare su questa strada, creando opportunità in base al talento e all’impegno".

Segue o seguirà la MotoGp? "Seguo con passione tutte le specialità motociclistiche. Dal 2007 ho avuto la fortuna di andare in trasferta per la FMI e di assistere alle tappe della MotoGP, a Misano e al Mugello. Quando scatta quel semaforo verde è un’emozione unica, ogni volta".

Se le dico Valentino Rossi? "Un’icona. Il suo talento, la sua personalità e la sua passione lo rendono una figura indelebile nella storia della MotoGp. Ha rappresentato, e rappresenta ancora oggi che non corre più in moto, qualcosa di unico. Una vera leggenda".

E se le dico Pecco Bagnaia? "Un grande campione, simbolo della nuova generazione del motociclismo italiano. Ha dimostrato talento, determinazione e una straordinaria capacità di gestire la pressione. È un ragazzo con grandi valori, umanità e disciplina, esempio per tanti giovani piloti. Ho avuto modo di seguirlo in tante occasioni federali e mi ricordo ancora, alla sua prima esperienza in Moto3, in un momento di relax in hospitality, dopo una qualifica non esaltante, si girò, e mi disse, di punto in bianco: io voglio solo correre e diventare un grande campione. Mi colpì tantissimo, me lo ricordo ancora".

Il motociclismo sta diventando uno sport più al femminile? "La FMI ha istituito nel 2019 la Commissione Femminile con l’obiettivo di aumentare la partecipazione delle donne all’attività motociclistica, tutelare la loro l’attività sportiva e la loro visibilità al fine di abbattere stereotipi di genere. I numeri sono cresciuti: +20% delle tesserate e + 42 % di licenze sportive femminili, così come sono in aumento i numeri dei campionati femminili".

Se le dovessero proporre un giro di pista in sella a una MotoGP, lo farebbe? "Dipende: chi sarebbe il pilota? A parte gli scherzi, più di una volta sono stata tentata di fare un giro in bi-posto durante le tappe del CIV. Prenotavo il turno in pista, andavo in circuito ma poi mi ritiravo".

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