L’astro nascente. Acosta, 19 anni per il fenomeno del presente

Pedro Acosta, detto lo Squalo, dimostra un talento straordinario in MotoGP a soli 20 anni. Potrebbe essere il degno erede di Marc Marquez, mettendo in discussione i favoriti al titolo.

15 aprile 2024

di Riccardo

Galli

Venti anni li festeggerà il prossimo 25 maggio. Ma lui, Pedro Acosta, corre già come uno che in MotoGp ci vive da sempre.

Irrispettoso, audace, spericolato: non a caso lo chiamano (e lui se ne vanta), lo Squalo. Già, denti affilati e cattiveria non gli mancano e ad Austin si è visto assolutamente bene in almeno un paio di diapositive da posizionare con orgoglio nell’album delle cose preziose. L’assalto (vincente) a Martin e le sportellate con cui si è difeso da Marquez. Acosta, lo Squalo, in queste due situazioni è stato capace di fare cose che in moto sanno fare, e hanno fatto, in pochi.

E uno dei pochi, oltre ovviamente a Valentino Rossi, è stato proprio Marquez. Quello cannibale e spietato dei Mondiali con la Honda, quello che Ducati spera di rivedere nel corso di questa avventura con Gresini.

Il tutto condito da una sensazione che Pedrito e la sua moto, la Ktm, potrebbero voler trasformare in realtà nel corso di un altro paio di Gp, ovvero che in questo 2024, quel ragazzino che ha ancora non ha brindato ai 20 anni, può essere il vero e unico erede di Re Marc.

Una sorta di passaggio di consegne iniziata in Texas e che potrebbe prendere corpo in tempi anche brevi, molto brevi.

Di questo, magari, non sarà contenta Ducati che con quello Squalo fra le... ruote potrebbe rischiare, in un Mondiale come questo, di vedersi riposizionare i riflettori (vincenti) sul gruppo di piloti fortissimi come Pecco, Martin e appunto Marquez, e fare i conti con un titolo che a inizio stagione sembrava ’scontato’ e che invece può prendere una strada diversa. Quella dell’Aprilia, senza dubbio, ma anche quella della sorpresa delle sorprese: Pedrito Acosta. Detto lo Squalo.

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