Martin e Bagnaia, duello infinito. Lo spagnolo vince, Pecco secondo: "Corriamo come in un videogame»

Martin (Ducati Pramac) vince una gara spettacolare in Thailandia, con sorpassi, 'aggressioni' e staccate inaspettate. Bagnaia arriva secondo, riducendo lo svantaggio da Martin a 13 punti. Il Mondiale si prepara a uno sprint finale.

di RICCARDO GALLI -
30 ottobre 2023
Lo spagnolo vince, Pecco secondo: "Corriamo come in un videogame"

Lo spagnolo vince, Pecco secondo: "Corriamo come in un videogame"

Che spettacolo. E chissà cosa ancora accadrà nelle ultime tre tappe del Mondiale (Malesia, Qatar, Valencia) che andranno in scena, una via l’altra, a novembre.

Sorpassi, ’aggressioni’ , staccate che non ti aspetti: il riassunto del Gp della Thailandia è una sequenza fotografica di emozioni incredibili. Ha vinto Martin (Ducati Pramac). E ha vinto mettendo la firma su una gara fantastica. Già, perché basterebbe rivedere gli ultimi cinque, sei, giri, per capire che cosa si sono fatti lui e Binder (Ktm) per arrivare per primi sotto il traguardo. Pressing da brividi (quello di Brad), resistenza nervosa, tenacia e qualità da numero uno (marchiate Jorge): ne è uscito un duello d’altri tempi. Roba da Valentino contro Marquez o, più indietro nel tempo, sempre Vale contro Biaggi. Nessuno che vuole abbassare la testa. Nessuno che molla.

E Bagnaia? Lì, pronto a non concedere a Martin troppo recupero nei punti della classifica Mondiale. Tattico, attento, cinico. Come è andata a finire? Nonostante lo stratrionfo di Jorge, Pecco può sorridere. Altro che. E’ arrivato secondo, sfruttando anche una sbavatura di Binder, retrocesso di una posizione per aver fatto un micro ’fuori traiettoria’ nell’ultimo giro quando se le stava dando di santa ragione con Martin. Traduzione: dopo lo spettacolo della Thailandia, Jorge ha ridotto sì lo svantaggio da Pecco (-13), ma questo significa che la Ducati di Bagnaia si presenta allo sprint della stagione ancora nel ruolo di favorita.

"Va bene, va benissimo così – sono parole di Bagnaia –. Visto come stavano andando le cose negli ultimi giri, a un certo punto ho pensato che fossimo non in gara ma in un videogioco. Più esattamente un punchball...". Sì, proprio un punchball perché tutti e tre, lui, Martin e Binder non si risparmiavano colpi bassi. Macchè. "Ho anche provato lo strike – ricorda e sorride Pecco –. Ho attaccato all’esterno Jorge e Brad, per un secondo potevo essere primo... una follìa. Perché se loro allargavano la traiettoria li prendevo e ...". E sarebbe stato un disastro. Soprattutto perché lo spettacolo della gara della Thailandia ha fatto tornare la MotoGp a un’era di emozioni pure e crude. Senza errori di nessuno.

Martin sorride insieme a Bagnaia, rivede la sua gara e non si nasconde. "Binder mi ha attaccato come un matto. Andava fortissimo, ma anche dopo che mi ha sorpassato ho sempre pensato che sarei riuscito a riprenderlo. Non è stato facile trovare lo spazio, ma ci sono riuscito".

Tutto questo anche per tenersi in piena corsa nella caccia al titolo. Lo svantaggio di 13 punti è un niente con ancora tre Gp da correre e l’adrenalina a mille che il Mondiale si porterà in Malesia fra due settimane. "Io devo solo puntare a ottenere sempre il massimo – chiude il pilota Pramac – anche perché Bagnaia è forte e su questa pista ha ottenuto tantissimo nonostante qualche difficoltà".

Da evitare, per entrambi, d’ora in poi, rischi, cadute e ’zero punti’ che per l’altro sarebbero una vantaggio pesantissimo. A ricordarlo a Jorge c’ha pensato il patron Pramac, Paolo Campinoti, che ha seguito la gara con una t-shirt da bagnino (Piero del Forte dei Marmi) con scritto dietro "Vietato Tuffarsi".

"Messaggio ricevuto", sorride divertito Martin.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su