MotoGp, Paolo Simoncelli sulla caduta di Martin: “Grati per ciò che non è successo”

La caduta di Martin e la moto di Di Giannatonio, papà Simoncelli ha rivissuto il terrore di Marco: per fortuna è andata bene, ma serve fare qualcosa

di MANUEL MINGUZZI
21 aprile 2025
Paolo Simoncelli

Paolo Simoncelli

Bologna, 21 aprile 2025 – Solo uno spavento, per fortuna, anche se Jorge Martin avrà un percorso riabilitativo lungo. La caduta del campione del mondo a Losail ha fatto rivivere brutti ricordi a Paolo Simoncelli, il papà di Marco, con Fabio Di Giannantonio impossibilitato a evitare il corpo dello spagnolo appena disarcionato dalla sua Aprilia. A 180 orari la Ducati VR46 Pertamina ha colpito sul fianco Martin, provocandogli undici fratture costali e uno pneumotorace. Poteva andare molto peggio. Paolo Simoncelli ha detto la sua dopo la gara di Losail, non solo tirando un sospiro di sollievo per come è andata, ma anche cercando di fornire indicazioni utili per evitare altre possibili disgrazie.  

Simoncelli: “Grati per ciò che non è successo. Serve la ghiaia”

Urge una riflessione su determinate cadute ad alta velocità, soprattutto nelle zona dove è presente l’asfalto oltre il cordolo, che spesso dà modo ai piloti di rischiare più del dovuto. Le penalità sono minime, ma i rischi sono massimi, perché basta un piccolo sobbalzo sul cordolo per finire a terra con tutte le altre moto che passano dietro. Martin ha subito il terzo infortunio serio dell’anno, ma ha rischiato conseguenze peggiori. Il pensiero di Paolo Simoncelli: “Siamo grati non per ciò che è successo ma per quello che non è successo – le sue parole riportate da motorsport.com – Martin ne è uscito quasi indenne dopo essere caduto e poi investito. Diciamo che è stato preso dieci centimetri lontano dal punto di non ritorno. Grazie a Dio, poteva andare molto peggio”. Scampato il pericolo, adesso diventa basilare trovare una soluzione. Le vie di fuga in asfalto danno la possibilità ai piloti di rischiare oltremodo e in più ci sono cerchi sempre più leggeri per migliorare la performance: “I cerchi sono leggeri, si danneggiano, si piegano e questo è un costo per i team”, il pensiero di Simoncelli. Il papà di Marco è anche andato oltre e una soluzione potrebbe essere di nuovo la ghiaia a bordo pista: “I piloti non hanno regole, fuori dalla curva non c’è più ghiaia e diventa la sagra del fuori pista – la critica di Simoncelli – Con l’asfalto cambia tutto, perché chi osa non paga tanto e chi va lungo torna in pista senza problemi”. Per Paolo c’è anche un problema di sanzioni. Troppo blande per chi ripetutamente va fuori dai margini: “Premiamo l’azzardo e penalizziamo la precisione. Serve una regola chiara. Una può essere un secondo di penalità per chi esce, oppure si torna alla cara e vecchia ghiaia. Quando sbagliavi pagavi un prezzo”. A Martin è andata ‘bene’, ma in futuro a qualcun altro potrebbe andare peggio. Intanto, da venerdì a domenica quinto round del mondiale da Jerez de la Frontera per il gp di Spagna. Leggi anche - Pit Beirer (KTM): "Cercheremo di mettere a suo agio Pedro Acosta"

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