Viegas, il futuro è a tutto gas. "Sogno un campione pop come Rossi. E lancerò le Olimpiadi a due ruote»

Il presidente della Federazione Internazionale di Motociclismo fa le carte al Mondiale prima della volata "Bagnaia fortissimo, ma mai fuori dagli schemi: con Martin un finale show. Marquez di nuovo al top".

di RICCARDO GALLI
14 ottobre 2024
"Sogno un campione pop come Rossi. E lancerò le Olimpiadi a due ruote"

Jorge Viegas, portoghese presidente della Fim, con Giacomo Agostini

dall’inviato

GINEVRA

L’entusiasmo con cui dirige e coccola il suo mondo a due ruote sta in quei sorrisi con cui Jorge Viegas, presidente della Fim (Federazione Internazionale di Motociclismo), racconta i suoi progetti, le sue ambizioni e rilegge le emozioni di una stagione – quella della MotoGp – che sta arrivando alla bandiera a scacchi di un Mondiale da brividi.

Ci sono foto e libri, nell’ufficio di presidenza nella nuova sede della Federazione, a Mies in Svizzera.

"Vede quella foto? Quel ragazzino, mio nipote, in sella a quella moto col numero 28 sul cupolino? Bene, quella è stata la mia prima moto da gara. Facevo velocità… anche se la mia prima gara fu nel cross. Esattamente 50 anni fa, aprile 1974. Ma io mollai subito il cross e scelsi la velocità".

Guardi che questo è un assist per portarla subito a parlare del Mondiale di MotoGp 2024…

"Mi fa piacere. Ma come presidente della Federazione Internazionale, io le dico che per me ognuna delle specialità legate alla FIM ha un valore speciale. Unico. Cross, enduro, speedway… l’elenco è infinito e le assicuro che io punto a far crescere ognuno di questi movimenti con il cuore. Se poi mi chiede come vedo lo sprint del 2024 della MotoGp le rispondo così: è un finale fantastico".

Che si risolverà solo a Valencia, all’ultimo Gp?

"Visto come stanno andando le cose da qualche settimana? Una volta fa zero Bagnaia e Martin scatta. La volta dopo Jorge cade e Pecco torna lassù. Un’alternanza incredibile che fai bene allo spettacolo".

Bagnaia contro Martin: dunque è sempre Italia contro Spagna il (bel) tormentone del Mondiale?

"Queste due scuole fanno tanto per crescere i nuovi talenti. Italia e Spagna hanno ottime accademie e hanno piloti bravi".

E, sinceramente, si sarebbe aspettato che il dopo-Rossi ripartisse portando sul tetto del Mondo un altro italiano, dunque Bagnaia?

"Alt. Lasciamo stare Valentino. E’ stato un campione che ha marcato un’epoca. Lunghissima. Sa cosa le confesso? Che nella MotoGp ci vorrebbe un altro Rossi. Un nuovo Rossi. Bagnaia è molto forte, è bravissimo, ma è sempre concentrato, mai fuori degli schemi. Ottiene il risultato con merito perché ha sempre e solo quello nella testa. Vale, invece…".

Invece?

"Era un personaggio, nelle vittorie, nelle difficoltà, nelle polemiche. Era un campione… popolare. Pop. Ecco nella MotoGp mi piacerebbe rivedere un campione pop e rock".

Vale e il passato, mentre Marquez è ancora il presente e forse il futuro: non le suona strano?

"Oggi c’è un nuovo Marquez. C’è un pilota che ha toccato il fondo, che ha pensato di abbandonare dopo tutto quello che ha passato per il suo infortunio e che invece è lì a lottare per il terzo posto e lo sta facendo con una Ducati ‘vecchia’ di un anno. Ha sofferto moltissimo ma ora è di nuovo fra i top".

Torniamo alla Federazione: il suo rapporto con quella italiana?

"Sono bravi, bravissimi. E li considero degli amici. Giovanni Copioli, il presidente, è da un board anche il vice presidente della Fim. Sta lavorando benissimo. Quella italiana è una Federazione molto buona".

E la sua Federazione che ha fatto e sta facendo per portare il motociclismo sul podio degli sport importanti al mondo?

"Ho lavorato per cambiare subito l’immagine che voleva il motociclismo una sorta di ‘sport minore’. E per fare questo ho voluto che tutte le discipline avessero opportunità di crescita, sviluppo. Io rappresento tutti. Io ho il cuore in gola quando seguo una gara del Motomondiale ma anche quando vedo una gara di trial o di enduro. E poi la sicurezza. Quanti passi in avanti abbiamo fatto...".

E’ vero che ha finito per inventarsi anche i ‘Games’, l’ Olimpiade delle moto?

"E’ un’idea che ho avuto 20 anni fa. Non trovai chi ci credeva e me la sono sono tenuta fino ad oggi. Si confronteranno squadre che rappresentano i continenti in gare di velocità. Squadre con un solo campione del mondo a disposizione, due giovani e una donna. Ho il… virus del motociclismo e cercherò sempre idee per far crescere il mio sport".

Buon lavoro, presidente.

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