Il riscatto di Alice D’Amato dopo la morte del papà: l’oro olimpico è a metà con la gemella Asia
Le due sorelle campionesse della ginnastica legate a doppio filo. A 10 anni hanno lasciato la loro casa in Liguria per allenarsi a Brescia. Recentemente la scomparsa del padre, vigile del fuoco, e l’infortunio di Asia. Che in lacrime dice: “Sono fiera di lei”
Parigi, 5 agosto 2024 – Su quel podio in realtà le italiane erano in tre, perché non esiste una Alice d’Amato, che ha vinto la medaglia d’oro alla trave, senza la gemella Asia che non può gareggiare e dopo essere stata a Parigi è rientrata a Brescia. Il rapporto tra le due sorelle è veramente simbiotico, forgiato dai lunghi allenamenti fatti insieme, dall’aiuto reciproco anche nei momenti di difficoltà, come quando hanno perso il padre, da una forma di complicità tra sorelle che si è allargata nello spirito anche al resto della nazionale della ginnastica artistica. Nel giorno in cui Alice con il punteggio di 14,333 conquista la medaglia d’oro alla trave in cui terza si piazza la più giovane di tutte, Manila Esposito (punteggio 14,000) e sul podio non c’è la Biles che compie un errore, è giusto sottolineare che questa medaglia premia una ragazza ma anche una famiglia allargata.
Molti ricordano la scena per certi versi straziante degli Europei di Rimini quando Alice, pur avendo appena vinto il titolo continentale nel corpo libero, non la smetteva di chiedere informazioni sulla sorella che si era infortunata al ginocchio. Sapeva, Alice, che dopo altri brutti infortuni subiti in passato, quel colpo rischiava di costare i giochi alla gemella, come poi purtroppo è successo. E vederla più preoccupata del dolore di Asia che felice per il proprio successo dà la misura esatta del legame che unisce le due D’Amato. “Ancora non ci credo- Dopo tutto quello che abbiamo passato, l’infortunio, la perdita di papà, si è riscattata – dice ancora commossa Asia al telefono, dopo aver assistito al trionfo della sorella –. Sono fiera e orgogliosa di lei”.
Le gemelle D’Amato sono di Genova ma hanno lasciato giovanissime la Liguria per andare ad allenarsi a Brescia, una delle capitali della ginnastica artistica italiana. Avevano solo 10 anni, si sono fatte forza a vicenda perché sicuramente stare lontane da casa a quell’età non è facile, e ancora di più ne hanno dovuta trovare per affrontare due anni fa la morte del padre Massimo, vigile del fuoco molto noto a Genova.
Le due sorelle hanno raccontato spesso di questo legame, Alice ha scritto una volta sui social “sei l’unica persona che riesce a capirmi guardandomi negli occhi”.
Tecnicamente, Alice ha fatto nell’esercizio d’oro una entrata con enjambée cambio, poi una ribaltata senza, enjambée più sissonne, enjambée cambio, enjambée cambio ad anello, flic pancia, flic più salto smezzato, salto avanti, doppio giro in accosciata e uscita con salto teso con due avvitamenti e mezzo. In ognuno di questi momenti potete giurare che non fosse da sola, su quella trave.
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