Barelli (Forza Italia): "Coni e mani politiche sullo sport? No, ma ci sono delle regole"

Il presidente della Federnuoto chiarisce: “Non c’è alcuna legge ad personam. Imandati illimitati non sono previsti per gli enti pubblici come il Comitato olimpico nazionale"

di BRUNO MIRANTE
14 agosto 2024

Roma, 14 agosto 2024 – Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla camera, ex nuotatore olimpico e presidente di Federnuoto, la presidenza Malagò terminerà alla fine del terzo mandato o ci sono ancora i margini per una proroga?

"Sulla presidenza Coni è necessario fare chiarezza. Nel gennaio 2018 il ministro dello sport era Luca Lotti del partito democratico e il governo propose una legge approvata dal parlamento che modificò le norme per l’elezione del presidente del Coni e le norme per l’elezione dei presidenti delle federazioni nazionali. Nei 50anni precedenti il presidente del Coni, che è un ente pubblico, poteva espletare solo due mandati. Con la legge varata dal centrosinistra si passò dal limite di due a tre mandati. I presidenti delle federazioni, invece, potevano espletare un numero illimitato di mandati e fu posto il limite di tre. Nessuno a quel tempo gridò che era una legge ad personam".

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Paolo Barelli, presidente di Federnuoto e deputato di Forza Italia

E il risultato qual è stato?

"Accadde che le federazioni non sono enti pubblici ma associazioni private riconosciute a norma del codice civile. Furono diversi i ricorsi da parte di dirigenti territoriali di federazione fino a quando anche una sentenza dello scorso anno della Corte Costituzionale ha stabilito che non possono essere imposti dei limiti perentori per legge alla libera volontà di associarsi per i cittadini. Qui bisogna ricordare il passato, e bisogna poi giuridicamente capire quello di cui si parla. Poi, se le norme saranno modificate per cui alla guida degli enti pubblici i vertici potranno permanere per tempi infiniti, a questo ci penserà il parlamento, ma per i giuristi risulta che costituzionalmente non si possa fare. Se lo si facesse io non mi strapperei le vesti di certo".

Quindi nessuna legge ad personam?

"Qui non si tratta di una legge ad personam. Addirittura il Parlamento e il ministro Abodi hanno messo dei vincoli discutibili dal punto di vista giuridico, non da me, anche in questo caso da giuristi, che addirittura dopo il terzo mandato un presidente di federazione, ente privato riconosciuto al norma del codice civile, debba raggiungere i due terzi di preferenze, che è già un vincolo importante. Questo per rispondere a chi dice la politica e il centrodestra vogliono mettere le mani sullo sport; per me certo la politica deve star fuori, però mettiamo i puntini sulle i".

Nessuna invasione della politica nello sport?

"Il presidente del Coni è eletto da 83 votanti, di questi, ad oggi, solo 9 si sa chi sono. Si tratta dei membri italiani del Cio e alcuni presidenti di federazione che sono stati già eletti. Significa che ben 74 membri devono ancora essere eletti e non si sa chi sono: presidenti di federazione, atleti, tecnici, enti di promozione sportiva ecc. Chi è che sa valutare in anticipo quale sarà il loro orientamento politico o religioso o culturale ?"