Lo spareggio crudele di Ludovico

Ai Giochi può accadere anche di dover tornare in vasca in due per un posto mentre lo stadio del nuoto è ormai deserto

di LEO TURRINI – DORIANO RABOTTI -
27 luglio 2024
Cafè Paris

Cafè Paris

Caro Doriano,

ora che sono arrivate le prime medaglie azzurre non ti chiederò chi porterà alla Patria il primo oro: sarebbe banale e poi certe assonanze (oro alla Patria, ehm ehm) suonano, appunto, pure male. Vorrei invece approfittare di questo dialogo per segnalare quanto crudele sappia essere lo sport. Pur nella sua grande bellezza. È una storia vera, cui ho assistito di persona. La racconto qui perché mancava il tempo per farlo altrove. Notte del nuoto. Euforia patriottica (e dai) per il magnifico terzo posto della nostra 4x100 stile libero. Sipario? No. Non per tutti. La gente se ne stava andando, chi ne aveva diritto festeggiava, chi aveva perso smoccolava. Ma all’improvviso, in una piscina ormai sprovvista di spettatori, due uomini in mutande si sono ripresentati sui blocchi di partenza. Uno era italiano. Si chiama Ludovico Blu Art Viberti, ha ventidue anni, viene da Torino. Nella semifinale dei 100 rana, aveva ottenuto l’ottavo tempo. Ideale per accedere alla gara che assegnerà le medaglie. Solo che. Solo che lo stesso tempo spaccato al centesimo, 59”38, lo aveva ottenuto anche il tedesco Imodou. Che è stato rimandato in vasca per un fantozziano spareggione. Contro l’azzurro. Uno contro uno. Nel silenzio di uno stadio del nuoto ormai deserto. Sono cose imposte dal regolamento. Non è colpa di nessuno. Lo sport ha le sue leggi. Ma non è stato un bello spettacolo, proprio no. Ps. Se ti interessa, l’ha spuntata Imodou e il povero Viberti ci è rimasto malissimo.

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Caro Leo,

abbiamo visto tutti quello spareggio crudele e molto prima che i due ragazzi arrivassero il commento ricorrente era solo uno: non è giusto.

E invece quello che è successo è giustissimo, fa parte dell'essenza dello sport, chi gareggia cerca nella competizione una gratificazione personale, che sia contro gli altri, contro se stessi o contro il tempo non fa differenza.

Ma tu mi dai l'assist per parlare di un punto che forse è proprio il senso dell'olimpismo ancora oggi che i tempi moderni lo hanno corrotto. Ed è l'elogio della resa invincibile, per dirla con una frase di Andrea Pazienza. Si fa tanto parlare negli ultimi anni della gestione della sconfitta. Non ho mai nuotato uno spareggio olimpico, ma sono sicuro che a Ludovico Blu Art questo secondo (nono) posto faccia solo male, cosa vuoi mai gestire. Oggi.

Domani e nei giorni e anni futuri invece capirà che a fare la differenza non sarà la beffa dello spareggio, ma la consapevolezza della fatica passata con cui saprà trovare la forza per ripartire. Pochi sono fenomeni immortali, in tanti siamo come Ludovico Blu Art e non si tratta di simpatizzare per chi ha perso. Si tratta di riconoscere il valore dei sacrifici: se dai tutto, non sarai mai il nono di nessuno.

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