Notte prima degli esami

Come dormono i campioni prima delle sfide più importanti? Come riposeranno Tamberi e le ragazze del volley a poche ore dalle finali per l’oro? Tomba si rilassava cantando Battisti...

di LEO TURRINI – DORIANO RABOTTI
8 agosto 2024
Cafè Paris

Cafè Paris

Caro Doriano, come sai io sono un uomo fortunato. Avrei pagato di tasca mia per vivere certe emozioni e raccontarle a chi non c’era o al massimo stava davanti alla televisione. Invece mi hanno pagato per farlo per oltre quarant’anni e questo è un privilegio raro, se non addirittura unico. Quando si possiede un simile bagaglio di esperienza, si è portati a supporre di saperne decisamente più degli altri, che non hanno avuto la stessa fortuna. La qual cosa, ovviamente, è molto vera. Eppure, proprio qui rischia di cascare l’asino (che sarei poi sempre io). Mi spiego. Dopo sedici Olimpiadi da inviato (vorrei rassicurare chi ci legge: questa è l’ultima, lo giuro), io sono ancora qui a chiedermi: ma alla vigilia dell’evento che segnerà per sempre le loro carriere, nel bene o nel male, i campioni e le campionesse riescono a chiudere occhio, nella notte della vigilia? Oppure cedono rovinosamente alla tensione? Stasera Gimbo Tamberi prenderà sonno? Domani sera le ragazze del volley si addormenteranno placidamente, come se nulla fosse? Con mio sommo stupore, dopo decenni di vita randagia in ogni angolo del pianeta, beh, una risposta certa non ce l’ho. Mi ricordo che alla vigilia dello slalom gigante di Albertville del 1992, la gara che lo avrebbe reso primo atleta nella storia dello sci alpino a rivincere l’oro olimpico nella stessa prova, ecco, mi ricorda che Alberto Tomba affrontò le tenebre cantando a squarciagola le canzoni di Lucio Battisti. Mi disse: non ho sonno, sono troppo teso, resta qui con me a farmi compagnia (per la verità sul coro di ‘Emozioni’ rovinosamente mi appisolai, lo ammetto). Ma nel 2016 a Rio, alla vigilia del trionfo sui 1500 stile libero che avrebbe avviato la sua leggenda olimpica, Greg Paltrinieri andò a nanna prestissimo, come se fosse atteso da un allenamento qualsiasi. Siamo nel 2024. Secondo te stanotte Gimbo che fa? E domani le ragazze di Velasco che fanno?

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Caro Leo,

ovviamente essendo un debuttante, per quanto stagionato, ne so molto meno di te.

Dignus non sum, mi verrebbe da dire, non sono all’altezza. Sia per il numero di Giochi raccontati, sia per quello che sto per scrivere.

Per un attimo ho pensato che tu mi volessi dare un assist di quelli che sono solo da appoggiare in porta, conoscendo il debole che hai per Battisti sul quale ti sei cimentato anche con opere letterarie.

Perché la prima cosa che mi è venuta in mente è che forse quando Lucio cantava ‘Oh mare nero, mare nero, mare ne’ avesse già previsto il colore della Senna alle Olimpiadi parigine nei giorni in cui Greg ci si deve tuffare, cioè oggi.

E che ‘Acqua azzurra, acqua chiara’ fosse invece un auspicio che ha portato bene ai nostri Martinenghi e Ceccon.

Che ‘La collina dei ciliegi’ sia stata scritta per Leonardo Fabbri, anche se visto il meteo e il risultato del nostro pesista forse sarebbe più adatta ‘Una giornata uggiosa’.

Oppure potrei dirti che ‘Ancora tu’ è perfetta per Julio Velasco che ritrova una finale olimpica a 28 anni di distanza da quella persa contro l’Olanda, dopo aver dovuto intonare ‘Elena no’ quando l’infortunio lo ha privato della Pietrini, e sembrava che questa nazionale non potesse giocare senza e infatti guarda dove sono arrivate...

O vuoi suggerire che ‘Le tre verità’ sono quelle dei tennisti Musetti (bronzo), Errani e Paolini (oro)? O ancora che ‘Nel sole, nel vento’ sia stata pensata per Marta Maggetti, oro nel windsurf, mentre ‘Una donna per amico’ racconta della coppia d’oro della nostra vela, Ruggero Tita e Caterina Banti, i soli ad aver confermato finora l’oro di Tokyo?

E siamo sicuri che ‘Il mio canto libero’ non sia quello intonato dalla judoka Alice Bellandi? Sai che esiste una versione di ‘La spada nel cuore’, di Battisti, che forse è riferita al quartetto delle nostre campionesse di scherma Fiamingo, Santuccio, Rizzi e Navarria?

E infine non è che ‘Con il nastro rosa’ è dedicata alla splendida Sofia Raffaeli che oggi a 20 anni e alla sua prima olimpiade parte con il miglior punteggio nell’assalto all’All Around della ginnastica ritmica?

Ecco, Sofia è proprio la persona giusta per rispondere alla tua domanda. Perché ieri pomeriggio, nel ventre dell’Arena Chapelle dove si tengono le gare di ritmica, mi ha detto una cosa: “Stasera devo staccare, adesso voglio solo dormire’.

E ti assicuro che lei ci riesce.

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