Olimpiadi 2024, cosa c’è nella scatola che danno ai vincitori insieme alla medaglia

A chi sale sul podio viene consegnato un ‘misterioso’ pacchetto che ha attirato l’attenzione di molti. Ma c’è anche un altro ‘regalo’: una versione personalizzata della mascotte dei Giochi

30 luglio 2024

Roma, 30 luglio 2024 – Per dirla con le parole di Brad Pitt in ‘Seven’: “What’s in the box?”, “Cosa c’è nella scatola?”. È questo l’interrogativo che in tanti si sono posti assistendo alle premiazioni delle Olimpiadi 2024. Una curiosità che ha contagiato anche molti atleti saliti sul podio, che nonostante l’emozione per la vittoria non hanno nascosto una certa sorpresa nel vedersi consegnare, oltre alla medaglia, anche un lungo pacchetto (circa 40 cm) al posto dei classici mazzetti di fiori o del pupazzo che raffigura la mascotte dei Giochi. Dunque cosa contiene questo misterioso box? Al suo interno c’è il poster ufficiale di Parigi 2024 disegnato dall’illustratore francese di origini italiane Ugo Gattoni, quella sorta di ‘mappa fantasiosa’ che unisce le sedi delle gare delle varie discipline olimpiche e paraolimpiche e i monumenti più iconici della capitale francese. Un’opera costata al suo creatore – parole sue – “quattro mesi e 2mila ore di lavoro”.

Il podio del kayak femminile alle Olimpiadi di Parigi 2024: le atlete con la medaglia e il 'misterioso' pacchetto (Ansa)
Il podio del kayak femminile alle Olimpiadi di Parigi 2024: le atlete con la medaglia e il 'misterioso' pacchetto (Ansa)

Secondo quanto dichiarato dal CIO, ai vincitori viene comunque consegnata anche una riproduzione di Bravo, la mascotte dei Giochi. Personalizzata, però. Questo perché, a seconda della medaglia vinta, il peluche ha cucito al suo interno la versione con l’oro, l’argento o il bronzo.

Olimpiadi 2024: il podio della cronometro su strada di ciclismo maschile con Filippo Ganna d'argento (Ansa)
Olimpiadi 2024: il podio della cronometro su strada di ciclismo maschile con Filippo Ganna d'argento (Ansa)

Ai più attenti osservatori, infine, non sarà sfuggito il selfie che tutti i vincitori si fanno sul podio con tanto di medaglia al collo alla fine della premiazione. Non si resti ingannati, però. Dietro non c’è nessuna mania social, ma semplicemente una questione di sponsor: lo smartphone consegnato agli atleti per la ‘foto ricordo’ appartiene a un noto marchio tecnologico sudcoreano, il cui ultimo modello viene pubblicizzato soprattutto per la sua maneggevolezza. In questo senso il siparietto più simpatico l’ha offerto Filippo Ganna, quando al momento dello scatto il belga Wout Van Aert ha avuto qualche problema a immortalare il trio che aveva appena vinto la gara di cronometro su strada di ciclismo. L’azzurro ha quindi mimato il gesto di volerlo buttare nella Senna, tra le risate divertite anche di Remco Evenepoel.

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