Gaia Giovannini, da San Giovanni (Bologna) all’oro olimpico di Parigi: “La pallavolo è la mia missione”

Ventidue anni per 182 centimetri di altezza e schiacciatrice di professione: “Vorrei diventare la versione migliore di me stessa”. Così, dall’Idea Volley è passata all’Anderlini a a Cuneo, Novara e Vallefoglia. Poi la scommessa di Velasco. Ecco tutti i bolognesi alle Olimpiadi

di ALESSANDRO GALLO -
11 agosto 2024
Gaia Giovannini (nel tondo) e al centro nella foto di gruppo dopo la vittoria contro gli Usa: da San Giovanni in Persiceto alla vetta dell'Olimpo a Parigi

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Bologna, 11 agosto 2024 – Brilla l’Italia ai Giochi di Parigi e fanno un figurone le Due Torri. Che, a proposito di anniversari, sessant’anni fa - ma in Giappone si gareggiò dal 10 al 24 ottobre -, di ori ne vinse addirittura tre. Due nell’equitazione con un giovanissimo e talentuoso Mauro Checcoli. E uno nel tiro a volo con Ennio Mattarelli, oggi splendido novantacinquenne, capace di fare la storia di questo sport essendo diventato poi progettista di fucili leggendari e produttore di macchine spara-piattelli.

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I Giochi di Parigi si chiudono con la splendida medaglia di Gaia Giovannini, 22 anni da San Giovanni in Persiceto. Come Marco Belinelli. A San Giovanni il sindaco Lorenzo Pellegatti sta pensando a qualcosa di speciale per Gaia. A Marco, quando vinse il titolo Nba - tuttora unico italiano -, venne conferito il Pesco d’Oro.

E’ una bella storia quella di Gaia, nata il 17 dicembre 2001, alta 182 centimetri di professione schiacciatrice. Figlia d’arte, Gaia, perché papà Roberto è un’autorità del volley in paese. “La pallavolo è la mia missione - ripete spesso Gaia - vorrei diventare la versione migliore di me stessa”.

Cresciuta nell’Idea Volley, dove fa tutta la trafila dall’under 12 all’under 17, Gaia decide di andare ‘all’università della pallavolo’. E l’ateneo del volley per antonomasia è Modena. si perfeziona nell’Anderlini che è come un’accademia. Poi gioca a Montale in A2, due stagioni a Cuneo, Novara e Vallefoglia.

Il tutto fino a quando Julio Velasco - ha preso casa a Monte San Pietro, ormai possiamo considerarlo bolognese d’adozione - non decide che è l’ora di sperimentare questa giovane ragazza in azzurro. E Gaia si fa sentire, con le sue schiacciate, i suoi ace. In una nazionale piena di stelle, Gaia ci sta a meraviglia, con il suo talento, i suoi sogni. E la sua voglia di essere sempre in missione speciale quando indossa la maglia azzurra.

Si diceva che quella di Gaia, pur essendo l’ultima in ordine di tempo, non è stata la sola medaglia conquistata dalle Due Torri. Ci ha abituato bene Gigi Samele, 37 anni da Foggia, ma un presente e un futuro in maglia Virtus, della quale, quando deciderà di smettere, diventerà anche allenatore. Nella sciabola Gigi, che aveva vinto due argenti (individuale e a squadre) a Tokyo, si mette al collo il bronzo individuale. Infinito Gigi. Tra quelli che hanno stupito c’è Federico Nilo Maldini, 23 anni, carabiniere, cresciuto a Borgo Panigale. Primi Giochi per lui nella pistola ad aria compressa. Tipo compasso e riflessivo, Federico Nilo: vince l’argento e propone alla sua Carlotta di sposarlo. Anche qui, Bologna arriva prima. C’è poi l’oro di Sara Errani, nata a Bologna, cresciuta a Massa Lombarda, ma che spesso è qui. La regina del doppio del tennis è anche un’appassionata di basket. Spesso va a vedere la Virtus, a luglio, prima della trasferta a Parigi, s’è vista ai Giardini Margherita, spettatrice interessata del Playground. A proposito di Virtus, poi, ci sono altre tre medaglie estere.

L’argento di Isaia Cordinier, 24 anni dopo Antoine Rigaudeau e la divina Olga Kharlan, bronzo individuale e oro nella sciabola a squadre. Che cosa c’entra una ragazza ucraina? Beh, Olga non solo è la compagna di vita di Gigi Samele, ma da alcune stagioni ha sposato il mondo Virtus. E non dimentichiamo che il ct della rappresentativa ucraina è proprio il nostro Andrea Terenzio. Anche se non sono arrivate medaglie, poi, è impossibile dimenticare tutti gli altri ragazzi e ragazze che si sono divisi oneri e onori in Francia. A partire da Jessica Rossi, che fu oro nel tiro a volo a Londra 2012 e che non riesce più a trovare il feeling giusto con i Giochi. Poi Costanza Cocconcelli nel nuoto, Federico Musolesi nel tiro con l’arco (che in realtà un mezzo bronzo lo porta a casa essendo il moroso di una delle Farfalle, Daniela Mogurean). E ancora Dafne Bettini nella pallanuoto, Simone Bolelli nel tennis, Sara Fantini nel lancio del martello e Diego Aldo Pettorossi nei 200. E poi Diego Lenzi nel pugilato, Giovanni Sanguinetti nel volley e il gruppone dei carabinieri Anna Bongiorni (200 e 4x100), Roberta Bruni (salto con l’asta), Ottavia Cestonaro (salto triplo), Federica Del Buono (1500 e 5000), Giovanna Epis (maratona), Sveva Gerevini (eptathlon), Anna Polinari (4x400 e mista), Roberto Rigali (4x100) ed Edoardo Scotti (4x400 e mista). Senza dimenticare, infine, nello skateboard Alex Sorgente, che è nato negli States, ma da papà bolognese.