Paltrinieri, è un podio di famiglia. Greg scherza dopo il bronzo: "La mia ragazza ha fatto meglio”

Negli 800 metri il carpigiano sfiora la vittoria, ma deve arrendersi nel finale ai giovani Wiffen e Finke. La Quadarella avanza nei 1.500, Razzetti nei 200 farfalla. Miressi non si qualifica per la finale di 100

di LEO TURRINI, INVIATO -
31 luglio 2024
Greg Paltrinieri, bronzo negli 800 a Parigi 2024

Greg Paltrinieri, bronzo negli 800 a Parigi 2024

Parigi, 31 luglio 2024 – Oro per lei, Rossella, la fidanzata spadista. Bronzo per lui. Immenso, lo stesso. A dodici anni dalla sua prima Olimpiade Greg sale ancora sul podio. Il bronzo negli 800 stile libero è la quarta medaglia di una carriera pazzesca e non finita. Primo italiano nel nuoto a podio in tre Olimpiadi di fila.

Gregorio Paltrinieri è una persona che dovreste conoscere tutti. Per il carattere che ha, per il carisma che non ti fa pesare. Perché dopo un terzo posto che ai 700 era oro puro ha la forza di regalarti una battuta: "Eh, ho fatto peggio della mia morosa!".

Che sarebbe poi Rossella Fiamingo, la spadista.

Il miracolo. Greg non ama gli 800. Li ha sempre considerati propedeutici al chilometro e mezzo. Figuriamoci da quando ha aggiunto il fondo alle sue fatiche (nel mare, perché se gli parlate della Senna e del fiume matto lo fate imbestialire, nemmeno si sa se il 9 agosto la disputeranno, quella gara).

Ma sto divagando, okay. Pur non sentendosi nella dimensione sua, qua alla Defense Paltrinieri ha accarezzato l’idea del miracolo. Contrariamente a Tokyo, dove si inventò l’argento con uno start folle, stavolta l’ha presa piano. Era sesto alle prime virate. Ma era un leone marino in agguato.

Bracciata dopo bracciata, l’ho visto risalire. Risucchiare la concorrenza. Finché è balzato al comando e mi sono detto: vince lui e vince Rossella, la spadista, così abbiamo la storia d’amore perfetta, tutta d’oro.

Il tempo. Vabbè, anche no. Daniel Wiffen, l’irlandese, andava alle elementari quando Greg era già in finale a Londra 2012. E ha effettuato il controsorpasso. L’americano Finke, cinque anni più giovane, idem. "Dedicata alla mia ragazza, alla mia famiglia, al mio allenatore e ai ragazzi con i quali mi alleno".

Vabbè, figlioccio. Il bronzo è bellissimo e un campione infinito appunto non ha fine. Ci si rivede per i 1500. E poi a bordo fiume, Senna permettendo. Intanto, grazie per sempre, grazie per tutto.

Simona. In mattinata, Simona Quadarella aveva allungato il suo sogno impossibile: provare a detronizzare l’americana Katie Ledecky, mai battuta in carriera sui 1500 stile libero (e non perderà manco stavolta, temo).

Nella sua batteria l’azzurra si è imposta in 15’51”19, precedendo la russa naturalizzata francese Anastasiia Kirpichnikova (15:52.46) e la tedesca Isabel Gose (15:53.27).

E la Ledecky? Ah, lei ha nuotato (senza forzare) 15:47.43. In finale (stasera alle 21,07) ci saranno pure l’australiana Moesha Johnson (16:04.02), la cinese Li Bingjie (16:05.26), la brasiliana Beatriz Dizotti (16:05.40) e la tedesca Leonie Maertens (16:08.69).

Out. Flop invece per Alessandro Miressi, escluso dalla finale dei 100 stile libero. Ce l’ha fatta invece Alberto Razzetti nei 200 farfalla.

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