Olimpiadi Parigi 2024, il Cio: “No a bandiere e simboli per russi e bielorussi. Atleti fuori anche dalla cerimonia d'apertura”

Il Comitato Olimpico Internazionale ha stabilito che gli atleti provenienti da Russia e Bielorussia dovranno gareggiare sotto bandiera neutrale. Mosca risponde: "Razzismo e neonazismo"

di KEVIN BERTONI -
21 marzo 2024
Thomas Bach, presidente del Cio

Thomas Bach, presidente del Cio

Milano, 21 marzo 2024 - A poco più di cento giorni dall'inizio delle Olimpiadi di Parigi 2024 i rapporti tra il Comitato Olimpico Internazionale e il Cremlino sono più freddi che mai. Dopo l'ennesima riunione tenutasi nei giorni scorso, il direttore del comitato per la Solidarietà Olimpica James Macleod ha ribadito le regole e i divieti che vincoleranno tutti gli atleti provenienti da Russia e Bielorussia: "Non parteciperanno alla parata delle delegazioni e delle squadre nella cerimonia di apertura poiché sono atleti individuali”. Dunque, così come gli altri atleti neutrali, saranno esclusi dalla parata in barca sulla Senna e dovranno godersi lo spettacolo dalle rive del fiume assieme ai tifosi. Questa è solo l'ultima delle norme definite dal Cio nei confronti di questi atleti. Precedentemente era stato stabilito che: gli atleti russi non potranno essere più di 54 e quelli bielorussi 28, una netta limitazione se si pensa che agli ultimi giochi - Tokyo 2021 - parteciparono 330 russi e 104 bielorussi. Inoltre, non potranno partecipare le squadre di sport collettivi, così come gli atleti che in qualsiasi modo sostengano o abbiano sostenuto attivamente la guerra in Ucraina o che, eventualmente, hanno un contratto con l'esercito russo o bielorusso o le agenzie di sicurezza nazionali. In conclusione, tutti gli atleti russi e bielorussi gareggeranno senza nessuna bandiera (verranno identificati con una bandiera color verde giada con la scritta "Individual Neutral Athletes"), inno, colore, simbolo o qualsiasi altro elemento che possa permettere di identificarne il paese di provenienza e le eventuali medaglie vinte non verranno conteggiate. Ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 non sarà invitato o accreditato nessun funzionario statale o governativo né di Russia né di Bielorussia. Gli stessi divieti si applicheranno anche per gli atleti russi e bielorussi presenti alle Paralimpiadi, in programma sempre a Parigi a partire dal 28 agosto. Nel comunicato condiviso dal Comitato Olimpico si specifica anche che a valutare l’ammissibilità degli atleti sarà una commissione composta da tre membri, tra cui l’ex cestista spagnolo Pau Gasol in rappresentanza della commissione etica.

La Federazione mondiale di atletica è ancora più dura: "Fuori dalle Olimpiadi russi e bielorussi"

Se il Comitato Olimpico ha voluto dare un segnale forte ai danni degli atleti, chi ci va giù ancor più pesante è la World Athletics. La Federazione mondiale di atletica conferma che atleti russi e bielorussi resteranno banditi per le Olimpiadi a meno di grandi cambiamenti nelle circostanze. "Tutti gli atleti, il personale di supporto e i funzionari provenienti da Russia e Bielorussia sono esclusi da tutti gli eventi delle World Athletics Series e dall'ospitare qualsiasi evento di atletica internazionale o europeo. Continueremo a monitorare la situazione, ma a meno che non ci sia un cambiamento importante nelle circostanze da qui ai Giochi Olimpici, questa esclusione si applicherà a Parigi 2024". Ma perché la Federazione può decidere riguardo la presenza o meno degli atleti? La risposta è contenuta nella seconda parte del comunicato diffuso dalla WA: "È compito del CIO decidere quali paesi sono invitati a partecipare ai Giochi Olimpici, ma è responsabilità delle IF (federazioni internazionali, ndr) decidere quali atleti del loro sport possono competere". Non a caso, agli ultimi mondiali tenutisi a Budapest lo scorso agosto, il presidente della World Athletics Sebastian Coe aveva dichiarato che la morte di civili, soldati e atleti ucraini a causa della guerra non aveva fatto altro che rafforzare la sua determinazione riguardo questa tematica, definendo la situazione come "intollerabile". 

La risposta del Cremlino: "Razzismo e neonazismo" 

Dalla Russia non le mandano a dire. La portavoce del ministero degli esteri Maria Zakharova ha detto: "Queste decisioni dimostrano fino a che punto il Cio si è allontanato dai suoi principi fondatori ed è caduto nel razzismo e nel neonazismo". Le limitazioni agli atleti russi e bielorussi arrivano dopo la decisione del Comitato Olimpico di boicottare i Giochi dell'Amicizia di Mosca, definendoli come un vano tentativo di "politicizzare lo sport". A tal proposito il direttore del Comitato per la Solidarietà Olimpica, James Macleod, non ha escluso eventuali sanzioni per gli atleti che vi parteciperanno. In risposta Dmitri Peskov, il portavoce del rieletto presidente russo Vladimir Putin, ha dichiarato: "Si tratta di un'intimidazione nei confronti degli atleti. E mina completamente l'autorità del Cio". Questo lungo braccio di ferro continua e, a tal proposito, le recenti parole del portavoce di Thomas Bach, Mark Adams non fanno altro che gettare ulteriore benzina sul fuoco: "Questo va oltre l'accettabile collegando il presidente, la sua nazionalità e l'Olocausto il governo russo scende ancora più in basso. Questo è tutto ciò che abbiamo da dire". Mancano ancora oltre cento giorni al via dei Giochi della XXXIII Olimpiade, dunque di tempo per leggere di nuovi capitoli nella saga tra Cio e Russia ce n'è ancora in abbondanza.

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