Olimpiadi Parigi 2024, Evenepoel verso la cronometro: "Posso ancora battere tutti"
Il campione iridato della disciplina non si nasconde ma non nega qualche intoppo nella marcia di avvicinamento: "Dopo il Tour sono stanco. Il percorso non è all'altezza dell'evento"
Roma, 26 luglio 2024 – Per molti, la prova a cronometro delle Olimpiadi di Parigi 2024 sarà una questione tra Remco Evenepoel e Filippo Ganna, non a caso rispettivamente ultimo e penultimo della startlist di sabato 27 luglio. I favori del pronostico, forse per la prima volta in questo testa a testa ormai consuetudinario negli ultimi anni, pendono dalla parte del belga, che però a modo suo ha provato ad alleggerire la pressione sulle sue spalle.
I dettagli
Intercettato dai microfoni di Sporza, il campione del mondo della disciplina ha innanzitutto parlato della sua marcia di avvicinamento all'evento, per la verità molto breve a causa della vicinanza con il Tour de France 2024, chiuso sul terzo gradino del podio. "Ho trascorso la giornata di lunedì, quella successiva alla fine della Grande Boucle, quasi completamente a letto. Martedì ho pedalato un po' e non è stato bello, così come mercoledì e giovedì. Spero che domani vada meglio, ma di certo recuperare completamente dalle fatiche del Tour de France in così poco tempo non è facile". Il discolo Evenepoel negli ultimi tempi ha lasciato spazio a un Evenepoel più diplomatico e garbato sia in gruppo sia davanti a microfoni e taccuini: ogni tanto però della precedente versione del belga, a detta di qualcuno a suo modo forgiata dal passato nel mondo del calcio, qualcosa torna a galla e in questo caso a farne le spese è il tracciato della prova di Parigi.
"Le strade sono pessime (usa un'espressione molto più colorita, ndr) in particolare nei chilometri iniziali e in quelli finali: pedalarci non è per nulla piacevole. Il manto stradale, che non è stato riasfaltato, è in pessime condizioni e questo può essere un problema: a maggior ragione se consideriamo le imperfezioni e le irregolarità dovute alle verniciature. Per il resto, il percorso non è troppo tecnico, oltre a essere dritto e veloce. Sulla carta – continua il corridore della Soudal Quick-Step – sembra un tracciato completamente piatto e adatto agli specialisti, ma in realtà è in continuo falsopiano e penso che questo possa fare male alle gambe. A tal riguardo, saranno importanti la cadenza delle pedalate e il mantenimento della posizione più corretta". Dopo la prudenza e forse la pretattica, da parte di Evenepoel scatta la sicurezza nei propri mezzi. "Ho già battuto tutti: non vedo perché non possa accadere di nuovo. Ho dimostrato tanto e sono tranquillo e di certo il terzo posto ottenuto al Tour de France, a parte la stanchezza, mi ha dato ancora più consapevolezza in me stesso". Detto ciò, il belga prova a pensare ai possibili rivali e, a parte i soliti noti (in cui annettere il giovanissimo Joshua Tarling), spunta un nome a sorpresa. "Per esperienza personale vorrei includere nella lista Stefan Kung, che ha disputato la Grande Boucle ma che, a differenza mia e di altri, si è ritirato prima delle Alpi: questo potrebbe fare la differenza, ma non significa che chi ha fatto questa scelta poi finisca davanti a me".
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