Parigi 2024, il surf e le mitiche onde di Teahupo'o: le Olimpiadi sbarcano in Polinesia

Il surf farà ritorno ai Giochi, con gare spettacolari a Tahiti: in Polinesia gli atleti si affronteranno sulle onde più potenti e difficili del mondo

23 luglio 2024

Il surf farà il suo ritorno alle Olimpiadi di Parigi 2024, dopo il suo debutto a Tokyo 2020. La competizione si terrà a Tahiti, una scelta che riflette l'importanza culturale del surf nell'Oceano Pacifico. L’isola è famosa per la sua iconica onda di Teahupo'o, conosciuta per la sua potenza e difficoltà, rendendo la competizione emozionante e altamente tecnica. Questo evento metterà in mostra la bellezza e la forza della natura, offrendo uno spettacolo avvincente per gli appassionati di surf e per il pubblico globale. Ogni sessione di surf durerà tra i 20 e i 25 minuti, durante i quali solo un atleta può esibirsi su una specifica onda, diritto che spetta al surfista più vicino alla cresta dell’onda. Eventuali interferenze possono comportare penalità o sottrazioni di punti nel punteggio finale. Gli atleti verranno giudicati su criteri specifici come la difficoltà delle manovre, la varietà, la velocità, la potenza e il controllo. Ogni onda sarà valutata su una scala da 0 a 10 punti e i due migliori punteggi di ciascun surfista verranno sommati per determinare il punteggio totale in ogni batteria. Questo sistema assicura che vengano premiate le performance più spettacolari e tecnicamente più complesse.

Il surfista italiano Leonardo Fioravanti, prossimo alle Olimpiadi di Parigi 2024 (foto Mondadori)
June 6, 2024, Punta Roca, La Libertad, El Salvador: LEONARDO FIORAVANTI of Italy surfs in Heat 5 of the Opening Round at the Surf City El Salvador Pro on June 6, 2024 at Punta Roca, La Libertad, El Salvador. (Credit Image: � Aaron Hughes/WSL/ZUMA Press Wire)
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Tra i partecipanti di spicco ci saranno Gabriel Medina dal Brasile, Carissa Moore dagli Stati Uniti, Kanoa Igarashi dal Giappone e l’italiano Leonardo Fioravanti. Medina, due volte campione del mondo, è noto per le sue straordinarie abilità nelle manovre aeree e la sua competitività feroce, che lo rendono uno dei favoriti per la medaglia d'oro. Carissa Moore, vincitrice dell'oro a Tokyo 2020 e più volte campionessa del mondo, è una delle surfiste più rispettate e complete, conosciuta per la sua grazia e potenza sulle onde. Kanoa Igarashi, medaglia d’argento alle scorse Olimpiadi e con un forte seguito in Giappone, mantiene risultati costanti nel circuito mondiale ed è un serio contendente per il podio, grazie alla sua tecnica raffinata e alla sua determinazione. Leonardo Fioravanti, 9º nel ranking della World Surf League 2023 e vincitore dell’EDP Vissla Pro Ericeira 2022.

Ma come e quando è nato il surf? Stabilire quando sia nato questo sport è davvero molto difficile, ma le prime notizie risalgono al XVI secolo grazie all’antropologo e gesuita Fray José de Acosta e al suo libro “Storia naturale e morale delle Indie”. Grazie alla sua opera si può supporre che la culla del surf sia stata l’America del sud, più precisamente Bolivia e Perù. Il devoto spagnolo, che studiava le attività degli indigeni del posto, scriveva di come la popolazione sfruttasse per la pesca i “caballitos de totora”, delle lunghe e sottili imbarcazioni fatte di steli e foglie che scivolavano velocemente sulle onde, arrivando a definirli come “Nettuni che tagliano le onde del mare”.

Circa 200 anni dopo, anche negli scritti del navigatore britannico James Cook, scopritore delle isole Hawaii, viene descritta l’arte di saper scivolare sull’acqua, ma con la differenza che per quelle popolazioni il surf non era affatto solamente uno sport, bensì era parte integrante delle società indigene: era un arte, una religione e un vero e proprio stile di vita. Il capo hawaiano, chiamato kahuna, era considerato il miglior surfista del suo regno e, oltre a lui, solamente i nobili potevano praticare il surf, dato che alla popolazione non era concesso l’accesso alle migliori spiagge. Tuttavia, in molti avevano raggiunto queste isole arrivando dalla Polinesia e, per questo motivo, oggi si pensa che il luogo d’origine possa essere quello.

Dopo un periodo di scomparsa dovuto all’arrivo dei missionari cristiani sulle isole, Il surf moderno iniziò a prendere forma all'inizio del 20º secolo, principalmente grazie alla promozione di Duke Kahanamoku, un hawaiano considerato il "padre del surf moderno”. Nuotatore olimpico, vincitore di 3 medaglie d’oro e 2 d’argento, utilizzò la sua fama per diffondere il surf in tutto il mondo, portando questo sport a una popolarità senza precedenti. La competizione a Parigi 2024 non solo celebrerà l'eccellenza sportiva, ma anche la ricca storia culturale del surf. La presenza alle Olimpiadi non è solo una celebrazione dello sport stesso, ma anche un tributo alla cultura da cui è nato.

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