Scherma, Filippo Macchi ribadisce: “Decisioni arbitrali sempre da rispettare, sono un ragazzo fortunato”
Il fiorettista argento alle Olimpiadi di Parigi: “Sono arrivato secondo alla gara più importante per ogni atleta che pratica sport”. Il ministro Abodi sull’oro sfumato: “Valutazioni oggettivamente e tecnicamente errate”
Parigi, 30 luglio 2024 - Filippo Macchi, medaglia d'argento nel fioretto alle Olimpiadi di Parigi 2024, con un post sui social ritorna sulle polemiche in merito all’arbitraggio: "Ne ho sentite di ogni, ti hanno derubato, arbitraggio scandaloso, è una vergogna. Eppure – dice – a me viene da dire che sono proprio un ragazzo fortunato. Ho 22 anni, una famiglia stupenda, degli amici strepitosi e una fidanzata che mi lascia costantemente senza parole. Sono arrivato secondo alla gara più importante per ogni atleta che pratica sport e proprio perché pratico questo sport ho imparato che le decisioni arbitrali vanno rispettate, sempre!".

Il lungo post sui social
"Conosco - ha aggiunto il 22enne - entrambi gli arbitri, non mi viene da puntare il dito contro di loro e colpevolizzarli del mio mancato successo anche perché non porterebbe a nulla se non a crearmi un alibi. Quello che è successo appartiene al passato, ormai è andata, quello che succederà in futuro dipenderà da me! Io sono una persona che ambisce sempre al massimo, che non si accontenta mai e proprio perché non mi accontento mai non sono stato in grado di gioire immediatamente della medaglia ottenuta. Tempo fa - ha proseguito Macchi - una persona a me cara, nonché una grandissima campionessa mi disse: 'Una medaglia si festeggia sempre!'. Ed effettivamente questa medaglia si merita gioia e felicità e quindi smaltiamo la delusione, che è tanta, e godiamoci ciò che è stato. Ci sarà tempo per tornarci sopra per capire gli errori che ho fatto e cercare di migliorare ancora di più. D'altronde la vita è fatta di ostacoli, a volte si superano, altre volte ci si inciampa e si cade ma la differenza la fa chi ha la forza di rialzarsi. Ora ci aspetta una gara a squadre importantissima e io con i miei compagni, nonché amici, abbiamo tantissima voglia di dare il massimo e superarci", ha concluso la medaglia d'argento a Parigi 2024.
Abodi: la tecnologia deve aiutare
"Nonostante resti l'importanza enorme dell'argento conquistato, lavorare 4 anni e veder sfumare all'ultimo l'oro per valutazioni oggettivamente e tecnicamente errate non deve essere semplice", ha detto all'Ansa il ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi, intercettato a Parigi. "Ho vissuto al Grand Palais l'emozione e l'amarezza, con tanti italiani, a partire dalla mamma di Filippo, amarezza comprensibile perché, seppur nel rispetto delle decisioni assunte, c'è un margine di miglioramento incredibile nelle decisioni e la tecnologia deve aiutare a rendere tutto questo più oggettivo", ha aggiunto. "Gli errori arbitrali, metaforicamente, fanno parte della vita - ha concluso Abodi -, lo sport insegna a superare quest'amarezza, anche se per gli atleti non è per niente facile. Ma bisogna andare avanti, pensare alla prossima sfida".
Continua a leggere tutte le notizie di sport su