Paralimpiadi, quest’Italia è da 10 e lode. Barlaam-Bicelli-Ghiretti: tris d’oro. Che Bortuzzo, mamma Giulia a podio
Una pioggia di medaglie in un lunedì da ricordare: nel nuoto siamo sempre i grandi protagonisti a Parigi. Bronzo Terzi 6 mesi dopo il parto, nell’atletica argento di Manu nei 100. Triathlon, Tarantello e Plevani super
Parigi, 2 settembre 2024 – C’è tutto, in un microcosmo come quello delle Paralimpiadi, e c’è davvero di tutto nelle storie che stanno dietro le 10 medaglie ottenute ieri dagli azzurri: migrazione, cronaca, maternità, scelte di vita. Tre gli ori, ma per una volta si può partire con un bronzo, perché la vicenda di Manuel Bortuzzo (ieri bronzo nei 100 rana classe SB4), nel 2019 vittima di uno scambio di persona in una sparatoria fuori da un pub di Roma, a lungo è rimasta confinata nella cronaca nera, ma il ragazzo era uno sportivo e lo è ancora, e con il podio di ieri alla Defense di Parigi riporta tutto nelle pagine sportive, ciò che avrebbe sempre voluto, ciò che ha meritato.
La sua è stata una delle 10 medaglie azzurre di ieri, in una giornata da record. Tre gli ori, tutti in vasca: la conferma di Simone Barlaam, ancora una volta re dei 50 stile S9 con miglioramento del record del mondo (23"90) che già gli apparteneva, e prima di lui aveva strabiliato Federico Bicelli, 25enne bresciano, inattesa medaglia d’oro nei 400 stile classe S7 (dove gareggiano gli atleti con spina bifida) con una prestazione eccellente, davanti all’ucraino Trusov e all’argentino Basiloff. Poi, dopo di loro ma prima del bronzo di Bortuzzo, ecco il primo oro paralimpico nella carriera della 30enne parmigiana Giulia Ghiretti nei 50 rana SB4, un’istituzione azzurra alla quale mancava solo quella medaglia. L’atletica ha portato l’argento di Maxcel Amo Manu nei 100 metri T64, bolognese originario del Ghana che arrivò in Italia a 11 anni e ieri sognava un oro sfuggito beffardamente, per un inciampo in partenza che ha parzialmente vanificato una progressione notevolissima. Ci riproverà sabato nei 200. Triathlon femminile d’argento in mattinata, con i secondi posti della 22enne padovana Francesca Tarantello nella classe PTVI (disabilità visive), con la guida Silvia Visaggi, e della 28enne bresciana Veronica Yoko Plevani (classe PTS2), che ha migliorato il terzo posto di Tokyo. In entrambi i casi, la frazione a nuoto si è svolta nella Senna, tenuta sotto osservazione non solamente per questioni di inquinamento, ma anche di correnti. Due i bronzi del nuoto ieri: la solita Carlotta Gilli, alla quarta finale in questa edizione, ha vinto la sua quarta medaglia (terzo posto nei 50 stile S13, come a Tokyo), ma ha una storia da raccontare il bronzo di Giulia Terzi, terzo posto nei 400 stile S7 ottenuto da mamma, dopo avere dato alla luce, sei mesi fa, Edoardo, figlio suo e del compagno Stefano Raimondi.
“Penso di avere fatto qualcosa di strepitoso", ha detto, prima di andare ad abbracciare il piccolo: in casa Raimondi-Terzi, a oggi, le medaglie paralimpiche complessive sono 15 tra Tokyo e Parigi; 6 lei, 9 lui. Ha una storia anche una delle prime medaglie di ieri, il bronzo di Paolo Tonon e Daila Dameno nell’arco doppio W1 squadre miste, in finale per il terzo posto contro la Corea del Sud: una coppia, quella azzurra formata da un debuttante (classe 1989) e una veterana, classe 1968, che ha alle spalle due medaglie nello sci alpino alle Paralimpiadi di Torino 18 anni fa. Tornando all’atletica, Val entina Petrillo eliminata in semifinale nei 400 T12, ma col record italiano di specialità.
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