Paralimpiadi: chi è Barlaam, il pesce combattente dell'Italnuoto che strabilia

A Tokyo portò a casa un oro, due argenti e un bronzo. Dai disegni della mamma al docu-film uscito nel 2016

di LORENZO LONGHI -
28 agosto 2024
La star del nuoto paralimpico Simone Barlaam

La star del nuoto paralimpico Simone Barlaam

Parigi, 28 agosto 2024 – Fra medaglie iridate, europee e paralimpiche, record mondiali e continentali, e aggiungendo una collezione di onorificenze e premi che vanno dai collari al Merito sportivo all’Ambrogino d’oro (mai qualcosa di banale, per un milanese), il palmares sulla pagina Wikipedia di Simone Barlaam non finisce più, e del resto quando si è eclettici come lui – stile libero, dorso, farfalla – e si è anche estremamente forti, le vittorie sono una conseguenza.

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Non per nulla Barlaam, 24 anni compiuti lo scorso 12 luglio, a Parigi è uno dei nuotatori più attesi in vasca e sul podio, dopo l’exploit di Tokyo tre anni fa, quando portò a casa un oro (50 stile), due argenti (100 farfalla e 4x100 stile) e un bronzo (4x100 misti). Il nuoto paralimpico azzurro è una fucina di trionfi, e che Barlaam ne avrebbe fatto parte era probabilmente destino, considerando le numerose suggestioni che lo hanno accompagnato da bambino e da ragazzo.

Mamma Claudia, quando il figlio era in ospedale per le tante operazioni da piccolo, disegnava squali, papà Riccardo si è inventato per lui un personaggio di finzione, il pesce combattente e ne ha tratto un docu-film, appunto "I pesci combattenti”, uscito nel 2016, che racconta la storia di sette nuotatori azzurri e del loro cammino verso le Paralimpiadi di Rio: Alessia Berra, Giulia Ghiretti, Federico Morlacchi, Francesca Secci, Fabrizio Sottile, Arianna Talamona – che il pesce combattente se l’è pure tatuato – e Arjola Trimi, tutti poi compagni di Nazionale di Simone e tutti esponenti di spicco di un movimento che funziona. La gamba più corta? E che problema c’è? C’era nel viaggio in bici con papà da Parigi a Londra, c’era nell’anno di studio in Australia, c’era in vasca a Tokyo tre anni fa – ed è lì che conta: categoria funzionale s9 – ed evidentemente s’è fatta sentire molto bene, visto che i cinque podi di Barlaam hanno contribuito alla pesca – non miracolosa, ma figlia della programmazione – di ben 39 medaglie, con l’Italnuoto paralimpica al quinto posto assoluto nel medagliere nella disciplina.

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