Becker incorona re Sinner primo. Test Fritz, è già chance semifinale. E il doppio parte con l’effetto wow
Atp Finals: a Jannik il trofeo di n.1 di fine anno, le lacrime di mamma. Bolelli/Vavassorri battono Bopanna/Ebden
TENNIS
di Gabriele Tassi
E alla fine una lacrima scende. Si rigano le guance di mamma Siglinde dopo 12 mesi di garbo e riservatezza: c’è Jannik che solleva il trofeo da numero 1 di fine anno. S’accende l’emozione attorno al campione azzurro, impenetrabile anche quando gli fanno gli auguri tutti i signori del tennis mondiale (da Federer a Borg) e alza quel trofeo passato tra le mani davvero di pochi campioni, solo 19. E come al solito Sinner fa il timido: "Da bambino non avrei mai pensato di arrivare fino a qui, l’importante è tenersi intorno le persone giuste. Torino? E’ il posto più bello dove riceverlo". E poi ci pensa l’ex ragazzo prodigio Boris Becker: "Non sono così sorpreso che sia diventato numero 1, la determinazione di questo giovane che ha voluto lasciare casa a 13 anni per inseguire il sogno è qualcosa di eccezionale". Ieri non c’è stato bisogno di chiudere gli occhi e sognare per veder l’Italia dettare il ritmo del tennis. Solo l’azzurro alle Atp Finals, oltre quello del campo, oltre i miti del tempo. Un giorno quasi perfetto, dove il sorriso di Sinner si mischia al debutto da manuale del doppio Bolelli/Vavassori.
Oggi è un altro giorno chiave. L’altoatesino trova Taylor Fritz, rivelazione del girone. Dopo aver lasciato solo le briciole a un demoralizzato Daniil Medvedev, l’americano va in cerca di vendetta. L’ultima volta fra i due è stata la finale degli Us Open, un sogno strappato a Taylor, uno realizzato per Jannik. L’incontro (20,30, in chiaro su Rai 2 e in abbonamento su Sky) potrebbe anche mettere in palio un passaporto per le Semifinali: se Sinner vincerà, e De Minaur metterà ko Medvedev (alle 14) l’azzurro avrà già passato il girone senza colpo ferire. Con risultati differenti sarà invece tutto rimandato a giovedì. In ogni caso vincendo, anche se dovesse essere raggiunto in testa da uno tra Fritz e De Minaur, passerebbe in virtù dello scontro diretto.
E mentre un Alcaraz col mal di stomaco viene maltrattato da Ruud (6-1, 7-5) Jannik si gode il calore dell’Italia sotto la Mole dopo aver mancato in primavera l’appuntamento di Roma. E allora due parole con Filippo Tortu, lo sprinter azzurro, e poi un incontro toccante con la tennista cremonese Giulia Gardani, vittima di un drammatico incidente a New York, dove, assieme al marito, era stata travolta da un’auto in viaggio di nozze. Oggi è ancora alle prese con operazioni chirurgiche e riabilitazione per migliorare le sue condizioni di vita. Una promessa mantenuta, perché Jannik le aveva mandato un messaggio proprio dopo la sua vittoria agli Us Open: ci incontreremo. E così è stato.
Sempre emozioni a Torino, perché la partenza del doppio è da urlo. A Wave non pare vero di giocare respirando l’aria di casa. Dominio al servizio (solo 5 i punti persi alla battuta) e in risposta. Il più giovane in un campo di veterani: i suoi 28 sommati ai 39 di Bolelli, contro Bopanna (44) ed Ebden (35). Si chiude con un 6-2, 6-3 in salsa azzurra, dopotutto c’era da vendicare una sconfitta che brucia, quella d’inizio stagione – in finale – agli Australian Open, contro la medesima coppia. Vavassori tiene le fila di una schermaglia tutta tecnica ed esperienza mentre gli occhi quasi luccicano per aver raggiunto uno dei suoi obiettivi tennistici: partecipare alle Finals. Il meglio volevano dare e il meglio hanno dato: domani tocca ancora al campo parlare.
Zverev ok. Il tedesco passeggia contro Rublev con un doppio 6-4 e va in testa al girone Newcombe assieme a Ruud.
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