Bormolini, quei sogni cresciuti in casa : "I Giochi nella mia Livigno, il massimo"

Per l’azzurro due vittorie in Coppa in questa stagione: "Ora un gran finale, poi punto i Mondiali: ma le Olimpiadi saranno uniche"

di PAOLO GRILLI -
24 febbraio 2024
Bormolini, quei sogni cresciuti in casa : "I Giochi nella mia Livigno, il massimo"

Bormolini, quei sogni cresciuti in casa : "I Giochi nella mia Livigno, il massimo"

"Questa di Livigno è una neve unica, d’alta quota, con tanto grip, secca, divertentissima e particolare". Maurizio Bormolini, azzurro di punta dello snowboard, si illumina ed è come se parlasse del giardino di casa quando descrive uno dei teatri di gara dei Giochi di Milano-Cortina 2026, quello che conosce come nessun altro. Sarà il ’piccolo Tibet’ italiano incastonato tra le Alpi ad attirare i riflettori, e chi ci è nato e cresciuto, come lui, toglie i freni a ogni sogno.

"La concorrenza nella nostra disciplina è alta – dice Maurizio, atleta del Centro Sportivo Esercito – ma dovrò dare tutto per riuscire a qualificarmi a questi Giochi. Credo davvero che sia storico, poter competere in casa alle Olimpiadi. Qualcosa di raro in tutto il mondo dello sport, un’emozione enorme, un’opportunità di cui sono onorato".

Come è nata la passione per la tavola da snow?

"Questa disciplina l’ho sperimentata grazie ai miei cugini. Loro erano più grandi di me. Gli inizi sono stati veramente da autodidatta, con scarponi da sci, una tavola che ci davano a uno skilift... A un certo punto, però, mi è proprio venuto il ’pallino’, poi è stato tutto un crescendo, tra corsi e gare. Grazie anche ai nostri ’idoli’ dello Snowboard Club di Livigno che sono state figure fondamentali per noi, ci sono state da esempio con la loro esperienza internazionale".

Le ultime due stagioni sono state da vero protagonista in Coppa del Mondo, e anche in quella in corso sono arrivate due vittorie, a Carezza e Bad Gastein.

"Ho trovato la quadra sia a livello mentale, che di materiale che di gestione delle gare. Tutto deve davvero incastrarsi alla perfezione per stare a un certo livello".

Un esempio di grande costanza, coronando una lunga attesa senza risultati ai vertici.

"E’ stato un percorso un po’ faticoso a livello di materiali, negli anni passati. Poi cambiando soprattutto le tavole la surfata è migliorata su nevi con caratteristiche anche differenti, e quando le cose funzionano, a livello mentale, sei più confidente. Ma a venti anni avevo vinto la Coppa Europa, la stagione successiva ho fatto il primo podio in Coppa del Mondo: ho sempre saputo di poter fare bene. La costanza di risultati in Coppa del Mondo è possibile, però, solo se tutto va alla perfezione".

Quali sono gli obiettivi intermedi verso i Giochi?

"L’anno prossimo ci saranno i Mondiali a St.Moritz, un altro grande appuntamento e un obiettivo da inseguire. Ma subito ci sono altre quattro gare di Coppa del Mondo di qui a fine stagione, ed è ancora tutto aperto, Coppa di gigante a parte. Quella generale e di slalom sono ancora apertissime. Il mio primo obiettivo è di portare a casa quello che non ho portato a casa l’anno scorso (è stato secondo nella generale e in quella di parallelo, ndr). Io cerco di fare il mio, vedremo come finirà".

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