Brignone, vento in Coppa. Vince in Norvegia: sono 35. Festa sul podio con Goggia
Ancora un successo in superG, terza Sofia: "Ma per i conti c’è ancora tempo"
Il ruggito della tigre che ha atteso un weekend intero il pasto della vittoria. È l’urlo al traguardo di Federica Brignone, frustrata dopo un quarto e un quinto posto nelle discese di Kvitfjell, un grido che si traduce in gioia grazie all’ennesima impresa nel superG di ieri. Ancora una volta due regine azzurre sullo stesso trono: prima la valdostana (1’30″11, 35esimo successo in Coppa del Mondo) e dietro di lei, in appena nove centesimi Lara Gut Behrami e Sofia Goggia. Una gara, quella di Fede, che nella sua imperfezione si dimostra perfetta: un paio di sbavature nel finale e l’ingresso in una porta recuperato per i capelli. Cose che riescono a chi, per la grande sensibilità messa in pista, è come se sciasse a piedi nudi.
Quindi numeri: nona vittoria in questa stagione (titolo Mondiale compreso), e podio numero ottanta in carriera, tondo tondo. Ma soprattutto, grazie al confronto diretto vinto ieri contro l’avversaria ticinese, si tratta dell’ennesimo balzo in classifica generale di Coppa: Brignone sale a quota 1194 punti, con il divario su Gut Behrami che si ampia a 251 lunghezze; Sofia Goggia aggancia invece la terza posizione a 771.
Un successo di valore quello di Brignone, più veloce di tutte in condizioni difficili e un tracciato impegnativo, a tal punto che per la ‘tigre’ risulta quasi difficile entrare in casetta di partenza. Nella mente ci sono le due semi-delusioni delle libere dei giorni precedenti, negli occhi i tanti errori di chi è sceso prima di lei. La prova? Bella nella sua imperfezione: una parte iniziale eccezionale, una danza fra le porte, domando le inclinazioni naturali della pista. Poi le sbavature, compresa quell’inforcata evitata per miracolo e recuperata con un colpo da maestra. "Vincere in superG così complicato è per me molto importante. Non mi aspettavo di farcela: all’arrivo ho fatto un urlo di frustrazione. Sapevo che fosse un superG da attaccare e l’ho fatto, ma ho combinato anche tanti errori – spiega la valdostana –. Non ho fatto la manche che volevo, ma era molto difficile e tutte hanno commesso imprecisioni, siamo vicinissime. Ho rischiato tanto ed ha pagato nella parte alta, poi sono stata un po’ fortunata con i centesimi". Sì, perché col fiato sul collo di Fede, sei centesimi più indietro si è fermata Gut Behrami, con Goggia a ruota a un battito di ciglia (per lei diciassettesimo podio in carriera in superG). "C’era un fondo gessoso, aggressivo e mi sembrava che gli sci non mi tenessero e a vedermi seconda a 9 centesimi ero molto sorpresa perché non ho avuto sensazioni incoraggianti – commenta, non del tutto soddisfatta la bergamasca -. Ho fatto un week end molto solido, molto buono. Mi dico che se ogni giorno avessi fatto 4 centesimi in meno, sarebbe stato ottimo, eccellente. È un periodo un po’ così, in cui ci sono sciisticamente ma non riesco ad avere un acuto". Prossima tappa per le azzurre? Il gigante di Are, in Svezia. L’obiettivo è sempre solo uno, “vincere”, perché, chiude Brignone "per fare i conti (in chiave Coppa, ndr) c’è tempo, più avanti".
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