Sci, sostenibilità e riscaldamento: ecco la soluzione. Come può cambiare il calendario della Coppa del Mondo

Un programma spezzettato con meno emissioni inquinanti e un occhio alle alte temperature: niente Europa a ottobre e novembre, tour in America e Scandinavia

di MANUEL MINGUZZI -
2 aprile 2024
Johan Eliasch, presidente Fis

Johan Eliasch, presidente Fis

Bologna, 2 aprile 2024 – Il calendario 2023/2024 della Coppa del mondo di sci alpino è stato funestato da cancellazioni e rinvii, a partire da ottobre dove per il secondo anno consecutivo è saltato lo Speed Opening di Zermatt Cervinia. Infatti, la Fis ha già annunciato che la tappa non sarà in calendario il prossimo anno, primo segno di un ripensamento dovuto al surriscaldamento globale. Diventa infatti sempre più difficile correre in Europa tra ottobre e novembre, con punte di caldo che a volte toccano anche il mese di dicembre. Gli studi parlano chiaro, si prevede un incremento di 2 gradi del riscaldamento nei prossimi anni e quasi la metà delle strutture sciistiche studiate in oltre 25 Paesi saranno a rischio fornitura di neve. Scenario quasi apocalittico per la Coppa del mondo di sci alpino, dove oltre all’innevamento servono condizioni di sicurezza minime per gli atleti, a maggior ragione nelle discipline veloci. Servono soluzioni rapide e se la Fis è ancora in alto mare nella compilazione del calendario, la federazione norvegese ha varato una prima idea per cercare di arginare il problema.

No Europa in autunno, tour in America e Scandinavia

Come riporta il sito Neveitaia, la federazione norvegese ha proposto un calendario utile ad aggirare il rialzo delle temperature in Europa e ad abbattere le emissioni del 29%. L’idea di calendario prevede infatti la cancellazione delle tappe europee di inizio stagione per far partire il circus direttamente dal nord America, cioè vicino al Sudamerica dove si effettuano i ritiri pre stagionali e quindi con viaggi e spostamenti più semplici e brevi. Niente Solden a fine ottobre, niente Speed Opening ma solo gare in America fino a novembre, quando le condizioni climatiche dovrebbero tornare fredde pure in Europa. Si arriverebbe dunque sulle Alpi in prossimità di dicembre, spalmando le ragazze prima su quelle orientali e poi su quelle occidentali, viceversa i maschi, per poi lasciare intatte le prove classiche di gennaio dove l’Austria è protagonista assieme alla Svizzera. A febbraio, invece, due settimane di stop per consentire lo svolgimento dei Mondiali e niente nuova tournée in America, per poi riprendere a marzo su territori più consoni e dove il freddo prosegue, come quelli della Scandinavia, con un tour fino a fine stagione e che potrebbe perdurare fino al mese di aprile, sfruttando appunto il freddo del nord. Così facendo il calendario sarebbe spezzettato per continenti e zone, partendo dall’America, dove gli atleti sono già presenti durante i ritiri pre stagione, per poi passare in Europa centrale nella fase più fredda invernale, ed evitare problemi di temperature, per poi finire in Scandinavia e arginare l'arrivo della primavera che spesso propone gare con neve granita che poco si addice allo spettacolo e alla sicurezza degli atleti. La federazione norvegese ha dunque lanciato la prima idea, ma ora si attende la risposta della Fis che deve ancora compilare i calendari del prossimo anno e che prevedono anche i mondiali di Saalbach per il 2025.

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