Fede, che inizio "Il mio segreto? L’energia"
Brignone vince nel gigante d’apertura di Soelden: "Orgogliosa del mio fisico, alla Coppa non penso". Oggi alle 10 tocca agli uomini
Tra quelle cunette di una pista ferita, dove nemmeno più il sole riesce ad arrivare Federica Brignone mette in scena l’ennesima danza perfetta. Prima nel gigante di Soelden (1’16”05) davanti ad Alice Robinson (+0,17) e Julia Scheib (+1,08). "Ho sciato a modo mio", dice, mentre Gut-Behrami non gareggia (fastidio al ginocchio) e il computer di Mikaela Shiffrin (quinta a +1,21) sembra andare in tilt dopo una prima manche dominata fra le cicatrici di un Rettenbach in balia delle alte temperature.
Una rimonta da brividi. Federica, in che senso ha sciato a modo suo?
"Ho passato molto tempo durante gli allenamenti di questa estate a simulare le condizioni di gara: pista rovinata o cattiva visibilità. Sono arrivata qui con molta fiducia, temendo anche di non potermi ripetere" E invece.
L’abbiamo sentita dire più volte ’non ci credo’ quando ha realizzato che avrebbe centrato la sua 28ª vittoria in carriera. Cambieranno ora i piani per la stagione?
"Non voglio pensare ai punti e fare calcoli con l’ossessione delle coppe. Sono una persona emotiva, e quando comincio a contare non sono performante come vorrei. Voglio solo sciare alla grande gara dopo gara senza pensare ad altro, lo so, non sarà facile".
A proposito, lei ha definito l’appuntamento con Soelden bello, ma anche stressante, perché?
"E’ sempre quello che segna l’inizio della stagione. Tutti lo aspettano per cogliere i frutti del lavoro di un’estate. I ritmi tornano intensi e bisogna abituarsi nuovamente a tutto".
A 34 anni e 110 giorni si prende anche lo scettro di vincitrice più ’anziana’ in Coppa...
"Non lo sapevo! Sono la mia energia e il mio fisico a rendermi orgogliosa, anche dopo tutto il lavoro fatto in questi anni".
E poi ci sono quelle 13 vittorie in gigante come Deborah Compagnoni.
"Non sapevo nemmeno questo, mi fa piacere perché Deborah è una grande donna e atleta. Ai numeri penserò a fine carriera".
La portabandiera Arianna Errigo ha dimostrato che anche a 35 anni si può essere al top. Come si fa?
"La mia energia e il mio modo di essere sono il trucco, mi piace fare un sacco di cose l’ho preso dalla mia famiglia. Io sono sempre la stessa perché gli anni non li conto, ora mi gestisco semplicemente meglio. Ho trovato il giusto mix per godermi la vita".
Chi si vuole goder la vita è anche Shiffrin: ha deciso di rallentare, evitando le discese.
"Lei è diversa da me, perché se fa una cosa è perché sa di poter vincere. Io amo la competizione a tutti i livelli, tante volte mi sono detta che non avrei fatto lo slalom. Ma tanto ci ricasco sempre"
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