Ieri, Goggia e domani: sempre lei. In Colorado trionfo a suon di samba

L’azzurra vince il supergigante a Beaver Creek dopo il secondo posto in discesa. Paura per Nadia Delago .

di GABRIELE TASSI
16 dicembre 2024
Ieri, Goggia e domani: sempre lei. In Colorado trionfo a suon di samba

L’arrivo e poi il balletto a ritmo di samba per. Sofia Goggia (foto FISI/Pentaphoto)

Con Sofia è tornata anche la domenica. Così veloce da far sembrare il secondo posto in discesa solo un riscaldamento. Così rapida e potente da staccare di cinque decimi la fortissima Lara Gut Behrami in un’autentica lezione di supergigante. Goggia è già in vetta come un tempo e festeggia in samba alla maniera di Pinheiro Braathen, talento brasiliano del circo bianco maschile. "Mi ero promessa che lo avrei fatto se avessi tagliato il traguardo da prima, ma io sono bergamasca e mi viene bene solo la polenta". A chi le chiede se sia il suo successo più importante in superg lei risponde: "La vittoria migliore è sempre la prossima".

La 32enne bergamasca a Beaver Creek scia praticamente sui binari, parte fortissimo, sempre attaccata al terreno. Attenta, come aveva fatto nella discesa del giorno prima, poi è un crescendo, settore per settore fermando il cronometro a 1’03″90. Nel mezzo ci sono piccole correzioni, compreso un salvataggio sorprendente nell’ultimo settore, che praticamente non incide su una manche di velocità pura. Così che Lara Gut e Ariane Raedler guardano dagli altri due gradini del podio, mezzo secondo più indietro, mentre le festeggia la vittoria numero 25 e supera Gustav Thoeni nella classifica azzurra. Che dire, è quel momento dell’anno in cui fioccano le frasi fatte come "sognare non costa". Perché con questo ritmo niente vieta di immaginarsi Sofia con la grande coppa di cristallo fra le mani. Intanto lei è contenta, perché ha ricostruito tutto "pezzo dopo pezzo, come la mia tibia".

Poi c’è Federica Brignone, quinta, a 64 centesimi da sofia. Bella ordinata, con tanta tecnica, ma non abbastanza veloce dopo la cura antibiotica per un granuloma. E la Birds of Prey segna il ritorno anche della piuma d’acciaio, Mata Bassino, che domina su Gut Beherami per 3-4 di pista, poi si perde un po’ nel finale: sesta. Decima e undicesima Curtoni (ieri più in fiducia rispetto alla discesa) e Melesi. Grande sfortuna per le sorelle Delago: out Nicol e poi grande paura per Nadia, che si avvita dopo una porta e poi cade di schiena, centrando un paio di paletti. Si rialza dopo qualche minuto a terra, apparentemente senza danni fisici.

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