"Laura Pirovano: un passo alla volta verso i sogni di gloria"

Laura Pirovano, 25 anni da Trento, parla con maturità di sci, allenamenti, alimentazione e rivalità con le compagne di nazionale. Dopo due anni di infortuni, vuole tornare a sognare la gloria. Preparazione, integrazione e desiderio di arrivare a fine stagione fiera di quello che ha fatto.

di GIANLUCA SEPE -
2 novembre 2023

Niente proclami, nessuna promessa fuori portata, ma la volontà di fare un passo alla volta per tornare ad accarezzare i sogni di gloria rimandati due anni fa a causa degli infortuni. Laura Pirovano, 25 anni da Trento, parla con la maturità di chi ama il suo sport e che nonostante vada fortissimo sugli sci, non ha intenzione di correre troppo.

La sua stagione in Coppa del Mondo inizierà a Zermatt, com’è andata la preparazione?

"Mi sento molto bene. In estate ho lavorato molto, superando anche qualche acciacco fisico. Ci siamo allenati in Argentina, a Ushuaia, per 35 giorni. E’ stato lungo ma siamo riusciti a fare ciò che ci eravamo prefissati".

Ormai passa più tempo sulla neve estera che su quella di casa.

"In effetti è un po’ strano. Ormai in Trentino scio veramente poco anche perché ho pochissimo tempo da trascorrere a casa. Lo sci è il mio lavoro e mi prende per quasi 300 giorni all’anno. Eppure trova anche per coltivare qualche passione".

Come mai l’apnea?

"Ho conosciuto questo sport un po’ per caso. Mi piace molto il mare, sin da piccola. Mi sono avvicinata a questa disciplina per risolvere alcuni problemi respiratori, poi ho letto un libro di Mike Maric, il primatista, e da lì ho iniziato a fare pratica. Quello che mi piace di più è la possibilità di trasformare una percezione di pericolo in una zona di confort".

Nello sport oltre agli allenamenti gioca un ruolo sempre più centrale anche l’alimentazione.

"La preparazione fisica è molto importante ed è da un po’ di anni che mi affido ad un dietologo per riuscire a tenere il passo degli allenamenti che diventano sempre più duri. Oltre all’alimentazione è importante anche l’integrazione, ti consente di allenarti meglio ma anche di recuperare meglio".

Tante gare ma anche tanti avversari, tra cui le compagne di nazionale. Come vive questa rivalità?

"E’ tosta, purtroppo per emergere in una squadra forte come la nostra bisogna vincere. E’ durissima. Diciamo che è anche una fortuna. Ogni volta che mi alleno posso confrontarmi con le migliori del mondo, non tutte le squadre hanno questa possibilità. Ovviamente non sono contenta se qualcuno mi va davanti, a prescindere da chi sia. Il nostro gruppo è molto unito, se mi arrivassero davanti alcune compagne potrei solo recriminare perché magari ce l’avrei potuta fare e qualcosa è mancato".

Che cosa le è mancato allora, finora?

"La continuità, due anni fa, quella che poteva essere la stagione buona l’ho fatta ai box. L’anno scorso sciavo bene a tratti, ho ancora qualche insicurezza. Non mi considero scaramantica, ma ci sono due-tre cose che mi porto dentro da quando sono piccola che voglio si avverino. Il mio desiderio è quello di arrivare a fine stagione fiera di quello che ho fatto".

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