"Leo Turrini: Il giorno dell'oro olimpico a Vancouver e il gesto di Giuliano"
Leo Turrini ricorda la sua vittoria olimpica a Vancouver nel 2010, sottolineando il valore eterno dell'oro conquistato e la mancanza di riconoscenza nel mondo della comunicazione. Dedica la vittoria al padre deceduto.
Nel 2010 a Vancouver, nel giorno più bello della sua carriera, il giorno dell’oro olimpico, non a caso sconfisse l’austriaco Hirscher, che non per niente insieme a Tomba e a Stenmark è considerato lo sciatore più grande di tutte le epoche.
Quello che sto cercando di dire, sommessamente, è che il Razzo avrebbe meritato un sentimento di gratitudine invece non di rado assente nella frenesia bulimica della comunicazione istantanea e senza sostanza. Ma un oro alla Olimpiade è per sempre, anche per chi non ha memoria.
Ps. In coda, un dato personale. Pochi giorni prima dello slalom d’oro di Vancouver, morì mio padre. Dovetti rientrare a casa dal Canada ma Giuliano mi fece sapere che se fossi tornato a bordo pista il giorno della sua gara lui avrebbe dedicato la vittoria, che sentiva certa, al mio papà.
Andò così. E non ho altro da aggiungere.
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