Paris, è sempre missione velocità. "La Coppa il mio pensiero fisso. Vincere? Meglio del bis ai concerti»

Dominik, a un mese dal debutto in discesa a Beaver Creek, fa le carte alla stagione. E su Sinner: "Mi piace"

di GABRIELE TASSI
26 ottobre 2024
"La Coppa il mio pensiero fisso. Vincere? Meglio del bis ai concerti"

Dominik, a un mese dal debutto in discesa a Beaver Creek, fa le carte alla stagione. E su Sinner: "Mi piace"

Da ragazzino la sveglia trillava sulle tre, quando doveva svegliarsi prima dell’alba per lavorare in malga, dove l’aveva mandato il padre. Oggi Dominik Paris si alza un po’ più tardi "intorno alle 6", con l’unico obiettivo di "essere il più veloce, sempre".

E’ con le levatacce che si è guadagnato il secondo posto fra i discesisti più vincenti di sempre?

"Alzarmi presto devo dire non mi è mai pesato. Il lavoro in malga fu per me una scuola molto importante: quando ti trovi fianco a fianco con persone più esperte di te impari a muoverti bene nella vita cercando sempre il risultato migliore. E vale pure nello sport".

E in questa stagione cos’è il meglio a cui vuole puntare?

"Non nego che la Coppa (di discesa, ndr) resta sempre il mio obiettivo. Servirà una grande continuità e bisognerà partire bene, con grande spinta e motivazione per restare ad alto livello tutta la stagione".

E i Mondiali?

"Il fisico mi darà risposte verso metà dicembre. Inutile dire che la voglia di medaglia è sempre grande".

Ma il grande obiettivo di ’Domme’ qual è?

"Essere il più veloce,ogni volta che si può..."

Non vincere, o addirittura emozionare tutti?

"Devo dire che diversi tifosi mi scrivono. Dicono di guardare le mie gare con grande emozione. Quando cerchi di essere il più veloce credo che le cose vadano di pari passo e la vittoria non è solo un regalo per se stessi, ma anche per i tifosi. Come un ’bis’ a un concerto rock".

E questo favoloso bis per lei è...?

"Le Olimpiadi, un bel risultato in casa sarebbe il top".

Non le prudono le mani, anzi, le ginocchia pensando a molti dei suoi colleghi impegnati domani a Soelden?

"Il gigante l’ho fatto, anche volentieri. Ma adesso c’è voglia solamente di velocità, le porte più strette ora le lascio agli altri: il livello sta aumentando in una disciplina che va praticata con molta continuità".

Perché la velocità è il suo terreno di caccia preferito?

"Viene meglio a chi sente più la neve sotto il piede. In gigante è più invece una questione di ritmo e di traiettorie per stringere meglio la curva senza frenare".

Quando la vedremo al cancelletto e cosa la aspetta in queste settimane?

"Comincerò la stagione direttamente il 6 dicembre a Beaver Creek. Per il momento mi sto riposando a casa (a Ultimo, ndr), poi ultimi ritocchi sui ghiacciai austriaci e infine la partenza per l’America. Ci alleneremo con la squadra a Copper Mountain (Colorado) prima delle gare".

Siete un po’ la MotoGp della neve, non ha mai paura delle velocità folli?

"Se arriva la paura, quella vera, è il momento di smettere. Ci vuole però tanto rispetto per la montagna e per la discesa. Se ti distrai può finire male".

L’abbiamo vista salire e scendere dai palchi con la sua band metal, i ’Rise of Voltage’. Quando non vola ai centoventi all’ora si sfoga così?

"La musica, la mia passione mi aiuta a staccare la spina. Godersi una bella serata con gli amici allontana le tensioni delle gare".

Come riesce a gestire gli impegni?

"Fortunatamente la stagione di Coppa del Mondo è abbastanza corta. In estate riusciamo a fare qualche concerto, e ogni volta che torno a casa fra una gara e l’altra ci troviamo per le prove e per scrivere qualche canzone".

Cosa ne pensa del suo conterraneo (e quasi collega sciatore) Sinner?

"Non ci siamo mai visti di persona. Ma mi piace molto come carattere: pochi fronzoli e tanto lavoro". Proprio come ’Domme’.

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