Petra Vlhova torna sugli sci a 7 mesi dal crociato: “Ho pianto, ma ora sono felice”

La slovacca torna ad allenarsi sulla neve e prova il recupero per Solden a distanza di 7 mesi dalla rottura del crociato: penso positivamente

di MANUEL MINGUZZI -
25 agosto 2024
Petra Vlhova

Petra Vlhova

Bologna, 25 agosto 2024 – A Jasna l’attesa era tutta per lei, sulla pista di casa, dove ha mosso i primi passi da piccolina. Invece, il patatrac. Caduta e rottura del crociato del ginocchio. Sono passati 7 mesi da quell’incidente e Petra Vlhova è tornata sugli sci a Zermatt, in campo libero, per riprendere confidenza con gli attrezzi e iniziare la marcia di avvicinamento alla nuova stagione. E’ stato il primo infortunio grave della sua carriera e ora la slovacca vuole metterselo alle spalle. Sfortuna che sia accaduto proprio sulla pista di casa con migliaia di fan in attesa e speranzosi di un suo successo. Il programma di rientro di Vlhova è ancora incerto, mancano due mesi a Solden e vuole esserci, ma non è escluso che possa iniziare da Levi in slalom piuttosto che in gigante. Se ne riparlerà più avanti quando inizierà il vero blocco di allenamento a settembre.

Vlhova: “Ho pianto, ma penso positivo”

Due giorni di sciata a Zermatt per Petra Vlhova che dunque ha rimesso gli sci ai piedi e punta a vivere una stagione da protagonista, che partirà a ottobre a Solden ma che avrà a febbraio 2025 l’appuntamento clou con i mondiali di Saalbach, antipasto delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. La campionessa slovacca è stata intercettata da Fabrizio Malisan, come riporta Neveitalia. Dopo tanta sofferenza è arrivato il momento della liberazione, del ritorno sulla neve, degli sci ai piedi: “Per ora sta andando tutto bene e sono felice di tornare sulle piste – le sue parole – E’ stato il primo grave infortunio della mia carriera e so che dovrò lavorare molto, ma la cosa importante è mantenere la positività”. Già, non è facile sorridere e restare positivi dopo la rottura di un crociato, ma è una condizione necessaria per non fermarsi e farsi avvolgere dalla negatività. Questo il pensiero della vincitrice della Coppa del mondo 2020/2021: “Ho pianto tanto, ma ho fatto molta strada per arrivare fino a qui e la cosa importante è rimanere positivi, sentire vibrazioni positive – ancora Vlhova – Sono contenta di essere sulla neve, mancano due mesi a Solden e so che ci sarà tanto lavoro davanti a me ma se rimani su un pensiero negativo poi ti fermi”. Dal 20 gennaio a Solden, quasi dieci mesi, ma non è detto che Vlhova riuscirà ad esserci sul ghiacciaio del Rettenbach. Si naviga a vista, perché il grosso della preparazione avverrà a settembre a Ushuaia e lì verrà tracciato un primo bilancio per capire a che punto è il ginocchio della slovacca per Solden. Vlhova ha anche parlato dei suoi inizi nell’intervista concessa a Malisan in seggiovia a Zermatt. Un aneddoto sulle gare Topolino dove già allora Shiffrin andava fortissimo: “Ho iniziato grazie a mia madre e avevo come idolo Hermann Maier. Ricordo che al Trofeo Topolino incontrai per la prima volta Mikaela Shiffrin e mi diede 5 secondi! Ho iniziato proprio a Jasna dove mi sono infortunata. Un misto di fortuna e sfortuna tra il calore della mia gente”.

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