Sofia Goggia, il ritorno a Beaver Creek: “Il piede sta bene. Mi sono riappropriata di me stessa”
La campionessa azzurra e il rientro alle gare dopo 8 mesi senza sci. “Ho riscoperto la voglia di divertirmi. Intanto sogno con la mia Atalanta”
Beaver Creek (Colorado), 9 dicembre 2024 – L’incubo poi la speranza. La fatica, gli allenamenti, e quel feeling con la velocità “mai perso”. Sofia Goggia “tolte le piastre dal piede”, dopo l’infortunio dello scorso febbraio è sicura: “Mi sono riappropriata della ragazza che ero prima”. E’ già partito il conto alla rovescia per il rientro della 32enne bergamasca, il prossimo weekend a Beaver Creek, in Colorado. Dopo 8 mesi senza sci a causa della frattura di tibia e malleolo, ha ricominciato prima dagli allenamenti in Val Senales, poi Soelden, completando il tutto con la trasferta americana più lunga della sua carriera. Un mese intero per arrivare pronta all’appuntamento con la velocità. E Sofia per ora non si pone obiettivi, si godrà la sensazione delle gare ritrovate e durante il trasferimento in Colorado seguirà la sua amata Atalanta. Il sogno scudetto c’è, ma è ancora troppo presto...come per la Coppa del mondo.
Sofia, cosa le sta dicendo il suo fisico in questi giorni?
"Avevo quasi dimenticato quanto fosse importate il raduno di Copper Mountain. Ho avuto l’occasione di fare un lavoro qualitativamente importante. Mi aspettavo di avere più paura, invece, una volta tornata sugli sci e tolta la ‘ruggine’ iniziale ho scoperto che la confidenza con la velocità era rimasta. E ho affrontato le curve come se nulla fosse successo”.
Cosa ha avuto di diverso questo infortunio rispetto agli altri?
"La difficoltà maggiore è stata stare così tanti mesi (otto, ndr) senza poter mettere gli sci. La frattura era molto complicata, e i dottori hanno dovuto faticare molto per rimettere insieme i pezzi d’osso. Non ho potuto nemmeno camminare per 45 giorni in una stagione in cui stavo andando bene. E’ stato il mio infortunio più pesante, ma ora mi sembra quasi non sia successo nulla. E' qualcosa a cui non penso più, oltre l'incubo e la speranza che ho avuto nei mesi successivi. Tolte le piastre mi sono riappropriato della ragazza che ero prima”.
Ha quindi ritrovato gioia e confidenza?
"Sì, devo dire che le giornate in cui mi sono sentita meglio erano quelle di gioia, nonostante io non sia di mio proprio l’emblema della serenità . Più volte in questi mesi mi sono sognata la caduta e la brutta sensazione dell’infortunio, ma, rimessi gli sci ho riscoperto anche la voglia di divertirmi”.
La tragica fine di Matilde Lorenzi, poi il grave infortunio di Michaela Shiffrin. Secondo lei a che punto siamo con il tema sicurezza i pista?
“Sono temi molto diversi fra loro, soprattutto perché uno è avvenuto in allenamento e l’altro in Coppa del Mondo. Alcuni dispositivi di sicurezza sono stati resi obbligatori, ma le federazioni possono presentare reclamo se un loro atleta non vuole usarli. Manca un po’ di regolamentazione base in questo senso”.
E il programma? Farà tutte le gare di velocità? I Mondiali?
"Sì le farò tutte, invece per i mondiali non ho messo nulla nel mirino. E’ una stagione tutta da costruire. Ho tanti chilometri in meno delle altre che hanno potuto sciare in autunno. Non ho obiettivo legato ad alcun risultato, vivo giorno per giorno. Intanto Guardo l'Atalanta e vado Beaver. Mercoledì torno a respirare quella cosa lì che mi è mancata, mi metto serena tranquilla con le mie prove avrò questo approccio per tutta la stagione”.
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