La Vonn ritorna? Meglio Tomba

La stella riparte a 40 anni. Ma saper smettere al momento giusto è la vittoria più bella

di LEO TURRINI
15 novembre 2024
Alberto Tomba ai tempi d'oro

Alberto Tomba ai tempi d'oro

Roma, 15 novembre 2024 – Di questo passo torna sul serio anche il Pupone, noto all’anagrafe come Francesco Totti. Gli basta seguire l’esempio di Lindsey Vonn, eroina dello sci alpino, idolo e punto di riferimento della nostra Sofia Goggia. In breve. Con una intervista al New York Times, la bionica (si è perso il conto di quante ossa si sia frantumata, schiantandosi sulla neve!) statunitense ha ufficializzato il clamoroso “come back”. Manco fosse Donald Trump. La quarantenne First Lady delle discese preparerà con calma il rientro: il suo obiettivo è la Olimpiade di Milano Cortina, datata 2026. Attenzione: la Vonn non gareggia da 5 anni e nel suo palmares ha 82 vittorie in Coppa del Mondo, 4 Coppe generali, 16 di specialità e tre medaglie olimpiche. Cosa diavolo le salta in mente? Lo fa per i soldi? Lo fa per la gloria? Oppure è semplicemente un’altra vittima di quella cosa che chiamiamo nostalgia (della gioventù, eh), che potremmo impietosamente tradurre nella incapacità di accettare la logica del tempo che passa? Boh. Recentemente un altro asso del Circo Bianco, Marcel Hirscher, trentacinque primavere sulle spalle, si è riaffacciato ai cancelletti di partenza dopo cinque inverni da pensionato. È stato, insieme ad Ingemar Stenmark e Alberto Tomba, lo slalomista più grande della storia.

Otto Coppe del Mondo, sette titoli iridati e due titoli olimpici non erano abbastanza: rieccolo lì, non più con passaporto austriaco ma come cittadino olandese.

Al netto di tutte le operazioni di marketing, questi ritorni ci fanno appunto …ritornare al semplice quesito iniziale: perché? Eravamo abituati, in era pre digitale, alle malinconiche comparsate di vecchi pugili imbolsiti: li giustificavamo compatendoli, sospettando fossero vagamente suonati.

A quanto pare, non è più così. Deve essere vero che la medicina e l’alimentazione hanno rallentato il processo di invecchiamento: eppure è dura sottrarsi all’agguato della perplessità.

Personalmente, avendo avuto l’onore di narrare l’intera carriera del già citato Alberto Tomba, beh, scriverò qui e ora che la sua impresa più grande fu rispondere no a tutti quelli che lo imploravano di rimangiarsi il ritiro per tornare a gareggiare.

Perché saper smettere al momento giusto è la vittoria più bella, fidatevi.

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